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Contenuto archiviato il 2023-04-17

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Perché le persone in Europa migrano? Un nuovo strumento online lo spiega

Università e centri di ricerca hanno collaborato allo sviluppo di un nuovo strumento interattivo che analizza il modo in cui la libera circolazione ha influenzato le economie e le società dell’UE.

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Siete fra coloro che per varie ragioni si sono trasferiti nell’UE o da un Paese all’altro al suo interno? Vivete fuori dal vostro Paese di origine per motivi di studio o di lavoro, per stare insieme ai vostri familiari o perché siete fuggiti da conflitti, disastri o persecuzioni? Ci sono altri fattori che vi hanno spinto al trasferimento in un altro Paese? Ora è possibile scoprire vari aspetti del proprio viaggio attraverso uno strumento web lanciato di recente dal progetto REMINDER, finanziato dall’UE. «Nello sviluppo dello strumento web abbiamo scelto l’innovativo formato “scegli la tua avventura”. Gli utenti intraprendono un viaggio navigando attraverso i contenuti della piattaforma nell’ordine che preferiscono», come riportato sul sito web del progetto. Fornendo spiegazioni accessibili basate su migliaia di pagine di ricerca, lo strumento interattivo mostra come fattori diversi e apparentemente non correlati tra loro in tema di migrazione possano influenzarsi a vicenda. Ad esempio, una persona che ha scelto di vivere in un altro Paese per studiare, potrebbe essersi trasferita in cerca di migliori opportunità lavorative e al tempo stesso per stare insieme ad una persona cara. Secondo i ricercatori, tra i fattori che spingono ad un trasferimento vi possono essere il desiderio di vivere una vita interessante o più confortevole, il clima migliore o la pura curiosità. Le loro scoperte prendono in esame anche il modo in cui viene affrontata la questione migrazione dai mezzi di informazione e nei dibattiti pubblici. Lo studio può essere consultato sul sito web dello strumento digitale. In un comunicato sul sito web del centro di ricerca COMPAS (Centre on Migration, Policy, and Society) dell’Università di Oxford si legge: «Lo studio dimostra che nella maggior parte dei casi, l’immigrazione da un Paese all’altro dell’UE genera più entrate fiscali che spese per i governi, ma anche che la presenza di narrazioni anti-migrazione aggressive sui canali di informazione di una nazione o stati sociali che sono percepiti come privi di “reciprocità”, possono dar luogo ad un atteggiamento pubblico più negativo nei confronti della libera circolazione. Entrambi questi fattori possono aver contribuito all’uscita del Regno Unito dall’UE».

Strumento globale

Citato nello stesso comunicato, il dottor Carlos Vargas-Silva del centro di ricerca COMPAS afferma che «per capire la migrazione in Europa è necessario prendere atto che diversi elementi del dibattito sono correlati tra loro: i media influenzano la politica, la politica influenza i sistemi del welfare, i sistemi del welfare influenzano i flussi di migrazione, i quali a loro volta influenzano le economie e così via. Il progetto REMINDER ha realizzato nell’arco di tre anni un’analisi dettagliata di queste interazioni, e il nostro nuovo strumento web consente ai non specialisti di esaminare anche questa rete di effetti, per iniziare a capire realmente come differenti scelte politiche possano plasmare i paesaggi migratori d’Europa». Conclusosi nel dicembre 2019, il progetto REMINDER (Role of European Mobility and its Impacts in Narratives, Debates and EU Reforms) ha esaminato i fattori economici, sociali, istituzionali e politici che hanno modellato gli impatti della libera circolazione. Inoltre, ha studiato le dinamiche attraverso cui l’immaginario comune e l’opinione pubblica prendono forma in merito a tali impatti. L’obiettivo del progetto era aiutare a «sviluppare risposte politiche che ispirino fiducia nell’opinione pubblica, assicurare l’equità e la sostenibilità della libera circolazione e mantenere politiche di inclusione che riducano le diseguaglianze nel continente», come riportato sul sito web di CORDIS. Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto REMINDER

Paesi

Regno Unito

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