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Consolidare la fiducia nei futuri veicoli connessi

Si era soliti misurare la sicurezza di un veicolo in termini di cinture di sicurezza e airbag, ma l’emergere di veicoli altamente connessi in rete coincide con l’aggiornamento dei nostri parametri di sicurezza e il progetto SAFERtec ci mostra in che modo.

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I veicoli stradali trasmettono sempre più spesso dati da e verso le infrastrutture autostradali, e tra di loro, in particolare nel caso delle automobili a guida autonoma. Ciò richiede delle norme più severe che tengano conto di nuove minacce a passeggeri e pedoni. L’UE ha definito gli aspetti riguardo all’uso dei veicoli autonomi da prendere in considerazione. La questione delle auto connesse in rete e della sicurezza informatica genera a sua volta problematiche proprie che sono state analizzate dal progetto SAFERtec, supportato dall’UE. Il gruppo coinvolto nel progetto ha quindi proposto un quadro per garantire la sicurezza, la privacy, l’affidabilità e la prevenzione dei rischi dei veicoli moderni. Il consorzio del progetto si è concentrato su due elementi della tecnologia automobilistica moderna relativa alla comunicazione da veicolo a infrastruttura (V2I), ovvero il collegamento di comunicazione a corto raggio tra il veicolo e l’infrastruttura stradale e il collegamento di comunicazione cellulare ai servizi basati su cloud. «Non ci siamo occupati dell’introduzione di nuovi controlli o soluzioni di sicurezza informatica, ma abbiamo cercato di valutare la tecnologia a disposizione in modo globale», afferma Angelos Amditis, coordinatore del progetto SAFERtec. In passato sono stati tentati diversi approcci, tra cui la norma ISO/IEC 15408 Common Criteria. Tali quadri necessitano dell’esecuzione di una serie approfondita di attività di validazione per arrivare all’approvazione di una nuova tecnologia wireless. «La valutazione del livello di sicurezza di un sistema è un compito molto complesso, dispendioso e che richiede molto tempo», spiega Amditis. «La complessità delle attività di valutazione del livello di garanzia aumenta in modo quasi proporzionale alla complessità del sistema da valutare, che a sua volta tende a crescere esponenzialmente con l’aumentare della sua dimensione». Sviluppando un quadro che si basa sui Common Criteria ma è concepito appositamente per i veicoli connessi, il progetto SAFERtec riduce i tempi e i costi associati a questo processo di valutazione senza sacrificare l’accuratezza dei controlli. «Per quanto ne sappiamo, il prodotto finale costituisce il quadro più esaustivo in materia di garanzia della sicurezza per il paradigma dei veicoli connessi», osserva. Il progetto SAFERtec combina diverse metodologie esistenti, quali la definizione delle esigenze e l’individuazione degli obiettivi di sicurezza, una guida sulla gestione dei rischi informatici elaborata dal governo francese e il Secure Tropos, un processo di sicurezza impiegato nello sviluppo di software. Inoltre, il nuovo quadro aggiunge i requisiti per la privacy allo standard principale per l’analisi dei rischi automobilistici e fornisce un documento modulare per un profilo di protezione che descrive i requisiti di sicurezza pertinenti per il veicolo connesso. «Per garantire la presa in esame di un ampio spettro di minacce, ci siamo avvalsi delle migliori pratiche provenienti dai forum industriali e abbiamo anche introdotto una modalità modulare per l’applicazione degli obiettivi e dei requisiti di sicurezza stabiliti dai Common Criteria», afferma Amditis. Nel caso si rilevi un punto debole durante la valutazione, lo sviluppatore è obbligato a riparare il prodotto prima che possa essere utilizzato in un veicolo. Il progetto, coordinato dall’Istituto di comunicazione e sistemi informatici con sede ad Atene, in Grecia, ha ricevuto un finanziamento di 3,8 milioni di euro dal programma Orizzonte 2020 dell’UE. Questo supporto non ha solo fornito il finanziamento per creare un consorzio, osserva Amditis, ma ha anche coperto i costi per lo sviluppo di banchi di prova V2I in condizioni reali per la sperimentazione del quadro SAFERtec. Si prevede che il quadro venga usato da laboratori accreditati per la valutazione dei Common Criteria, che sono impiegati dai produttori di automobili e dalle aziende automobilistiche per la certificazione di nuovi prodotti e, presumibilmente, verrà utilizzato anche da partner del settore industriale e accademico. «Due progetti strettamente legati all’operato del progetto SAFERtec, CitySCAPE e 2CeVau, hanno già ottenuto i finanziamenti necessari», aggiunge Amditis. In entrambi i casi, gran parte del consorzio coinvolto comprende partner del progetto SAFERtec. «Esiste un bisogno sempre più crescente di consolidare la fiducia in queste tecnologie veicolari», conclude Amditis, «e la misura in cui le attività di valutazione della garanzia di sicurezza proposta si dimostrano efficienti in termini di costi è direttamente legata al consolidamento di tale fiducia».

Parole chiave

SAFERtec, connesso, quadro, veicolo, tecnologia, garanzia, criteri, standard, affidabilità, sicurezza

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