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Managing Risk in Early Complex Societies in Syria-Palestine: An Investigation of Changing Animal Herding Strategies through the 4th-2nd Millennia BC Using Multi-Element Isotopic Analysis

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Furono le pecore ad avviare lo sviluppo delle città-Stato nella Siria preistorica?

Lo sviluppo delle società urbane dipende da nuove opportunità economiche. Il progetto MRECS si è domandato se le pecore potrebbero essere all’origine di una vasta economia basata sul bestiame emersa nella Siria antica.

Società icon Società

Il terzo millennio a.C. vide la nascita delle città-Stato nella Siria occidentale, abitate dalle prime élite. Ma in che modo la società si evolse da una vita di sussistenza a una di lussi, almeno per pochi fortunati? Quale fu il meccanismo alla base di tale mutamento? La mobilità pastorale ebbe un ruolo nella crescita delle società urbane? Il progetto MRECS fornisce alcuni dettagli interessanti. Oltre alle tracce di urbanizzazione, questo periodo offre anche le prime prove dell’esistenza di una popolazione benestante. «Ciò significa che l’intera base economica della società doveva cambiare per produrre il notevole surplus, ovvero la “ricchezza”, necessario per sostenere le esigenze della famiglia reale, di nuovi burocrati statali e di un crescente esercito, nonché i consumi ingenti che queste persone richiedevano», spiega Graham Philip, professore presso il dipartimento di Archeologia dell’Università di Durham nel Regno Unito e supervisore del progetto MRECS. Tali entità statali erano sostenute da economie profondamente integrate, progettate per massimizzare la produttività del proprio ambiente. «Nel periodo tra il IV e il III millennio a.C. notiamo un cambiamento: se in precedenza la fibra primaria nella produzione tessile era il lino, ora ci si concentra sulla lana. Il declino del lino liberò aree di terreno che in passato erano dedicate alla sua coltivazione, aumentando il terreno disponibile per la produzione di colture agricole di prima necessità», afferma Lynn Welton, ex borsista Marie Skłodowska-Curie presso l’Università di Durham e oggi ricercatrice all’Università di Toronto.

La posta in gioco è alta

Rispetto a strategie di sussistenza più avverse al rischio che potrebbero essere state applicate nelle piccole comunità, il progetto MRECS ritiene che il passaggio all’allevamento di pecore e alla produzione di lana rappresentasse un livello di rischio maggiore. «Presumibilmente, le società erano motivate a tollerare il rischio grazie alle opportunità di ricompense a breve termine», osserva Welton. La siccità poteva essere il fattore in grado di sferrare il colpo più forte a un’economia basata sulla produzione di lana. L’ambiente nella regione della steppa è imprevedibile e le fluttuazioni a breve termine delle precipitazioni, che influenzavano le risorse dei pascoli necessarie per l’allevamento, avevano conseguenze gravi sulla sostenibilità di queste vaste greggi. Come osserva Welton, la siccità a breve termine poteva rappresentare un rischio significativo per l’accumulo di ricchezza nella forma di animali d’allevamento, oltre che per il prolungato funzionamento dell’economia di prestigio basata sulla produzione di tessuti. Tuttavia, aggiunge Philip, sparpagliare le greggi su un’area vasta avrebbe potuto mitigare in qualche misura tali conseguenze. Quali tracce fisiche rimangono di queste antiche greggi, a testimoniare tali interpretazioni? «A grandi linee, i resti scheletrici degli animali forniscono dati relativi al carbonio, che ci indicano il tipo di piante di cui si nutrivano e rivelano la quantità di ossigeno nell’acqua che bevevano e nella vegetazione che mangiavano. Inoltre, lo stronzio ci svela la geologia delle terre in cui pascolavano. In base alla disposizione dello smalto sui denti dei caprini, i valori isotopici di questi tre elementi possono fornire una mappa dei loro spostamenti tra vari ambienti per tutto il corso della loro vita, in particolare a livello annuale. Per questo motivo possiamo sapere dove è più probabile che gli animali pascolassero in diversi periodi del loro ciclo vitale», spiega Philips.

La misurazione del cambiamento richiede un riferimento

Welton ha preso in considerazione campioni provenienti da due casi studio: la Valle del Giordano, nell’odierna Giordania, in particolare i siti archeologici di Tell esh-Shuna e Pella, e l’alta Valle dell’Oronte nella moderna Siria, specificamente il sito di Tell Nebi Mend, vicino all’odierna città di Homs. In questo periodo storico, in Siria si sviluppano società complesse di livello statale, mentre lo stesso non accade nella Valle del Giordano, che dunque è una sorta di elemento di controllo per il set di dati siriano. «Questi casi di studio sono stati selezionati poiché le collezioni rilevanti sono accessibili e le due regioni rappresentano traiettorie di sviluppo sociale e culturale contrastanti nel periodo di nostro interesse», afferma Welton. MRECS intendeva capire se la nascita dei primi stati abbia cambiato radicalmente le strategie di gestione degli animali. In particolare, si è domandato se si sarebbero trovate prove che gli animali rinvenuti nei principali siti archeologici della Siria occidentale pascolassero nella steppa. I risultati sono stati sorprendenti: i ricercatori hanno notato che le aree di pascolo identificate nella Siria occidentale avevano un’estensione più limitata rispetto a quanto atteso dal progetto. Ciò potrebbe essere dovuto in parte sia all’espansione dell’economia dell’allevamento, che potrebbe avere introdotto una maggiore concorrenza, sia all’esigenza di controllare più attentamente l’accesso ai territori di pascolo e le risorse idriche associate. Se fosse vero, spiega Welton, ciò avrebbe potuto limitare i movimenti dei pastori. «Sospettiamo che se fossimo stati in grado di includere animali da siti più ampi e più vicini alle steppe rispetto a Nebi Mend (e ve ne sono molti), il quadro avrebbe avuto più sfumature. Ma dal momento che tutti i resti animali di questi siti si trovano attualmente in Siria, questo rimane un progetto in serbo per il futuro!», conclude Philip.

Parole chiave

MRECS, Siria, pecore, urbanizzazione, economia basata sul bestiame, valori isotopici, ossa, smalto, economia, entità statali

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