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Rendere i processori per computer più rapidi grazie alla luce

Alcuni ricercatori hanno sviluppato un chip acceleratore per computer di prossima generazione che sfrutta la luce per elaborare i dati più velocemente che mai, con un consumo minore di energia.

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Stiamo facendo ingresso nell’era dell’informatica cognitiva, in cui le macchine simuleranno il modo in cui gli esseri umani ragionano quando affrontano problemi complessi che non hanno soluzioni chiare o nette. Per poter replicare il pensiero umano, questo tipo di calcolo richiede l’elaborazione di ingenti quantità di dati ad altissima velocità, un compito che i computer attuali non riescono a svolgere in modo efficiente. Ora un approccio rivoluzionario dimostrato da un gruppo di ricerca internazionale promette di accelerare significativamente l’apprendimento automatico. Grazie al parziale sostegno dei progetti Fun-COMP, PINQS e PROJESTOR, finanziati dall’UE, i ricercatori hanno sviluppato un acceleratore hardware specializzato che elabora i dati usando la luce. Come affermato nel loro studio, pubblicato sulla rivista «Nature», l’acceleratore hardware fotonico integrato è in grado di svolgere trilioni di operazioni al secondo. «I chip per computer tradizionali si basano sul trasferimento elettronico dei dati e sono relativamente lenti. Al contrario, i processori basati sulla luce, come quello sviluppato nel corso del nostro lavoro, permettono di elaborare operazioni matematiche complesse con una velocità cento o persino mille volte maggiore, riducendo notevolmente il consumo energetico», spiega uno dei co-autori, il prof. C. David Wright dell’Università di Exeter, che ha coordinato il progetto Fun-COMP, in un articolo postato sul sito web «Phys.org».

Come funziona questa tecnologia?

L’acceleratore hardware fotonico integrato, noto anche come tensor core, usa una matrice di memoria basata su materiali a cambiamento di fase, con pettini di frequenza ottica basati sul chip fotonico, per ottenere un’elaborazione in-memory fotonica in parallelo. L’elaborazione è in grado di funzionare a frequenze superiori a 14 GHz, «limitate solo dalla velocità dei modulatori e dei fotorilevatori», come affermato nello studio. «La nostra ricerca è la prima ad applicare i pettini di frequenza all’ambito delle reti neurali artificiali», afferma il co-autore dello studio prof. Wolfram Pernice dell’Università di Münster, in Germania, coordinatore del progetto PINQS, nell’articolo di «Phys.org».

Applicazioni dell’IA per i processori fotonici

«I risultati che abbiamo raggiunto potrebbero avere una lunga serie di applicazioni», osserva nel medesimo articolo il co- autore prof. Harish Bhaskaran dell’Università di Oxford. «Un TPU [Tensor Processing Unit] fotonico potrebbe elaborare rapidamente e in maniera efficiente enormi set di dati usati per le diagnosi mediche, come quelli derivanti dagli scanner per TC, RMI e PET». La fotonica integrata dimostra di avere un grande potenziale anche per altre applicazioni di IA ad alta intensità di dati, tra cui la guida autonoma, l’elaborazione di video in tempo reale e i servizi di cloud computing di prossima generazione. Il progetto Fun-COMP (Functionally scaled computing technology: From novel devices to non-von Neumann architectures and algorithms for a connected intelligent world), della durata di quattro anni, si concentra sullo sviluppo di tecnologie rilevanti per l’industria che si spingeranno oltre gli approcci di elaborazione e archiviazione tradizionali attualmente impiegati. Il progetto PINQS (Photonic integrated quantum transceivers) sta impiegando circuiti nanofotonici integrati con nanostrutture superconduttrici e nanotubi in carbonio, con l’obiettivo di creare chip fotonici quantistici scalabili che superino gli ostacoli presenti negli ambiti dell’ottica quantistica lineare e della comunicazione quantistica. Infine, il progetto PROJESTOR (PROJECTED MEMRISTOR: A nanoscale device for cognitive computing) sta indagando il concetto di projestor, un dispositivo in grado di ricordare la storia della corrente che lo ha attraversato in precedenza. Quest’ultimo progetto terminerà a giugno 2021, mentre i primi due si concluderanno nel 2022. Per ulteriori informazioni, consultare: sito web del progetto Fun-COMP sito web del progetto PINQS sito web del progetto PROJESTOR

Parole chiave

Fun-COMP, PINQS, PROJESTOR, fotonico, calcolo, dati, acceleratore, luce

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