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Development of a new generation of bioengineered bandages

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Un bendaggio rigenerativo disponibile in commercio per le ferite da ustione

Le ustioni possono arrecare gravi danni alla pelle causando infezioni che non possono essere curate mediante gli approcci tradizionali. I ricercatori europei hanno messo a punto un bendaggio cutaneo bioattivo che aiuta a combattere gli agenti patogeni infettivi e favorisce la rigenerazione e la guarigione veloce.

Le ferite da ustione possono essere causate da un’ampia gamma di mezzi, tra cui calore, elettricità, sostanze chimiche e radiazioni ultraviolette. A seconda della gravità, le ustioni possono lasciare aree estese esposte agli agenti patogeni per periodi di tempo prolungati, il che può causare gravi infezioni che sono spesso associate alla resistenza agli antibiotici. Considerato l’aumento della mortalità di pazienti ustionati con infezioni di questo tipo, diviene urgente trovare trattamenti efficaci.

Un bendaggio rigenerativo con proprietà anti-infettive

Lo scopo del progetto PHAS era migliorare la guarigione delle ferite e il controllo delle infezioni nelle lesioni da ustione. La ricerca è stata intrapresa con il sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie e ha coinvolto la combinazione di cellule, biomateriali e antimicrobici per sostituire l’utilizzo di antibiotici. Il borsista di ricerca Philippe Abdel-Sayed ha testato vari biopolimeri come substrati biocompatibili per la crescita e la differenziazione di cellule cutanee progenitrici. Il substrato funge da innesto cutaneo per sostenere la rigenerazione e la riparazione della pelle. Il bendaggio generato combina inoltre alcuni antimicrobici, quali batteriofagi e dendrimeri peptidici sintetici che presentano buone proprietà biocompatibili per il rilascio topico. Le proprietà anti-infettive ottenute lasciano pensare che il bendaggio PHAS potrebbe essere usato come alternativa agli antibiotici o agli ioni d’argento. Tale bendaggio ha risolto inoltre le principali strozzature tecniche nello sviluppo della terapia cellulare e ha sottolineato l’importanza di fonti di cellule sostenibili.

In vista della prossima fase di sviluppo

«Lo sviluppo di bende a base di cellule con proprietà anti-infettive aiuterebbe a far sì che la riparazione dei tessuti e il controllo mirato delle infezioni diventino realtà, soprattutto nella fase iniziale delle cure dei pazienti ustionati», spiega Lee Ann Applegate, docente presso il Dipartimento di medicina muscoloscheletrica dell’ospedale universitario di Losanna (CHUV) in Svizzera. L’idea è quella di utilizzare il bendaggio realizzato nell’ambito del progetto PHAS come prima copertura per sostenere la rigenerazione della pelle e contrastare il grave problema della resistenza agli antibiotici. L’approccio del progetto, che prevede l’innovativa combinazione di antimicrobici e biomateriali come bendaggi bioattivi per i pazienti ustionati mostra risultati promettenti. Tuttavia, sono necessarie ulteriori indagini per far progredire la tecnologia e generare un prodotto adatto all’uso umano. Le prossime fasi dello sviluppo prevedono di testare il bendaggio a livello preclinico in modelli animali di grandi dimensioni. Una volta ottenuta l’approvazione normativa il team valuterà la sicurezza e l’efficacia del bendaggio PHAS nell’uomo, in collaborazione con il servizio di chirurgia plastica, ricostruttiva e della mano del CHUV. Questo prodotto medicinale altamente innovativo potrebbe potenzialmente ridurre l’ospedalizzazione dei pazienti con lesioni da ustioni e i relativi costi sanitari e, aspetto ancora più importante, contribuirà ad accelerare la guarigione, migliorando così la qualità della vita dei pazienti.

Un approccio di ingegneria tissutale ecologico e sostenibile

A un altro livello, il team del progetto PHAS ha collaborato con il Plastics Innovation Competence Centre (PICC), in Svizzera, per produrre substrati basati su poliestere poliammidico (PEA) con proprietà meccaniche migliorate e personalizzate. Il controllo della produzione a livello molecolare offre materiali con proprietà regolabili adatti a una vasta gamma di esigenze di prestazione. I ricercatori hanno unito questi substrati alla cheratina ricavata dalle piume di pollo, riciclando un prodotto di scarto naturale e mettendo a disposizione un approccio sostenibile di ingegneria tissutale. «Il successo dello sviluppo di bio-bendaggi a base di PEA è in linea con la normativa europea sul riutilizzo, il riciclaggio, il recupero dei rifiuti e l’uso intelligente della biomassa e porta anche dei vantaggi per l’ambiente», conclude Applegate.

Parole chiave

PHAS, bendaggio, ferite da ustione, antibiotici, guarigione, rigenerazione cutanea, controllo delle infezioni, substrati a base di PEA

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