European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Reinforced cooperation to provide operational flood forecasting and alerts in West Africa

Article Category

Article available in the following languages:

Migliorare la resilienza alle inondazioni nell’Africa occidentale

Il rischio di inondazioni sta aumentando nell’Africa occidentale, il che comporta un’urgente necessità di migliorare la gestione di questi eventi. Un progetto di ricerca ha soddisfatto questa esigenza utilizzando informazioni di previsione facilmente accessibili e avvisi di allarme rapido via SMS.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Le inondazioni sono fonte di crescente preoccupazione nell’Africa occidentale. Come dimostrato da vari episodi recenti, le inondazioni provocano spesso gravi conseguenze tra cui decessi, sfollamenti forzati, interruzione di servizi pubblici e trasporti, nonché danni a proprietà e infrastrutture. Alla luce dell’attuale previsione di aumento sia della frequenza, sia della gravità delle inondazioni, in Africa occidentale si avverte l’urgente esigenza di migliorare la gestione di questi fenomeni. Ed è qui che entra in gioco il progetto FANFAR, finanziato dall’UE, che ha riunito varie parti interessate dell’UE e 35 organizzazioni dell’Africa occidentale provenienti da 17 diversi paesi con l’obiettivo di incrementare la capacità delle istituzioni di questa regione a prevedere e gestire le inondazioni, oltre a inviare allarmi in caso di necessità. «L’accesso alle previsioni e agli allarmi operativi è una componente di cruciale importanza per aiutare l’Africa occidentale ad affrontare le numerose sfide legate alle inondazioni», afferma Jafet Andersson, ricercatore senior presso l’Istituto meteorologico e idrologico svedese e coordinatore del progetto FANFAR. «Non solo siamo riusciti a fornire un accesso affidabile e tempestivo alle previsioni delle inondazioni e ai relativi allarmi, ma l’abbiamo fatto avvalendoci di canali di distribuzione in grado di garantire che le informazioni raggiungano effettivamente il pubblico a cui sono destinate.»

Co-sviluppare un sistema basato sulle TIC

Al centro del progetto vi è un sistema basato sulle TIC per le previsioni delle inondazioni e i relativi allarmi, che è stato implementato nell’Africa occidentale. Sviluppato congiuntamente da istituzioni africane ed europee, esso fornisce agli utenti informazioni liberamente accessibili che vengono aggiornate quotidianamente sin dal settembre del 2018. «Il sistema impiega un modello idrologico la cui funzione principale è quella di prevedere gli effetti esercitati dalle dinamiche relative a temperatura e precipitazioni su corsi di fiumi, livelli dell’acqua, umidità del suolo, ecc.», spiega Andersson. Quindi, il sistema ricava informazioni utili per prevedere il rischio di inondazioni. «Solitamente, viene stabilita una serie di soglie per il rischio di inondazioni sulla base di conoscenze a livello storico o locale», aggiunge Andersson. «Le previsioni vengono pertanto messe a confronto con queste soglie allo scopo di determinare la gravità della situazione e il potenziale livello di rischio di inondazioni.» Per garantire l’utilità e la disponibilità di queste informazioni, il progetto ha sviluppato un intuitivo portale di visualizzazione online ad accesso aperto. Tramite questo strumento gli utenti possono accedere in modo rapido a una panoramica delle previsioni relative al rischio di inondazioni nella regione dell’Africa occidentale, presentata in diversi colori a seconda della gravità. «Il sistema fornisce inoltre messaggi SMS ed e-mail per avvisare gli utenti di eventuali rischi di inondazioni che siano stati previsti», sottolinea Andersson. «Questa funzionalità si è rivelata molto gradita ai responsabili dei servizi idrologici, alle agenzie della protezione civile e ai gestori delle risorse idriche.» Il progetto ha organizzato una formazione pratica intesa a spiegare l’utilizzo del sistema e ha fornito guide per gli utenti, canali di supporto, strumenti open-source e altra documentazione necessaria. Nel complesso, più di 100 persone hanno usufruito di questa formazione.

Salvare vite umane

Il sistema di FANFAR si è già dimostrato efficace. Ad esempio, nel settembre del 2020 un allarme rapido ha contribuito a salvare la vita di circa 2 500 persone in Nigeria. «Il sistema di allarme di FANFAR ci ha aiutati ad evacuare cinque comunità situate in prossimità della diga di Jebba prima che più di 200 case venissero distrutte dalle inondazioni», afferma Aishatu Tani Ibrahim, direttrice del reparto di ingegneria idrologica presso la Nigeria Hydrological Services Agency. Più tardi in quello stesso anno, un allarme simile ha consentito alle autorità per la gestione idrica di rilasciare acqua dalla diga di Shiroro in Nigeria prima che venisse raggiunto un picco nel flusso idrico. In tal modo è stato possibile evitare gravi inondazioni e proteggere vite umane e proprietà in quattro comunità circostanti. «Tutti questi esempi illustrano l’importanza di sostenere il funzionamento del sistema e di consentire alle autorità dell’Africa occidentale di far uso delle informazioni per proteggere le proprie comunità», dichiara Andersson. «Tuttavia, perché avvenga un vero cambiamento non sarà necessario solamente disporre di un buon sistema di previsioni e allarmi operativi, ma anche affrontare sfide per la società di più ampio respiro, come la povertà, la fiducia, la sicurezza e i quadri normativi.»

Parole chiave

FANFAR, Africa occidentale, inondazioni, gestione delle inondazioni, previsioni, cambiamenti climatici

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione