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Sediment regime disturbance of river catchments in a changing land cover context: Geoenvironmental and population dynamics

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Uno studio sui sedimenti rivela gli impatti del cambiamento del suolo sui fiumi

Se i cambiamenti dell’uso e della copertura del suolo possono influire sui sistemi fluviali, valutarne l’impatto può essere arduo. Un nuovo approccio all’analisi dei sedimenti potrebbe fornirci un quadro più chiaro sulle ripercussioni sui bacini idrografici dei fiumi.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Il regime sedimentario, ovvero la quantità, il tipo e la tempistica degli apporti e degli scarichi di sedimenti in un sistema fluviale, può essere influenzato dai cambiamenti nell’uso e nella copertura del suolo, causati dallo sviluppo urbano, dall’agricoltura o dalla riforestazione/deforestazione. Ciò può avere conseguenze negative sulle inondazioni, sulla produzione di energia idroelettrica e persino sul ciclo del carbonio, poiché sia la vegetazione che i sedimenti possono intrappolare il carbonio organico attraverso la fotosintesi. «Il regime dei sedimenti viene generalmente studiato analizzando l’evoluzione della morfologia del letto e le caratteristiche dei sedimenti», spiega Carmelo Juez, il borsista del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie che ha lavorato al progetto SEDILAND e attivo presso il Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo. «I dati, tuttavia, tendono a essere specifici del sito e limitati a brevi periodi di tempo.» Questo rende difficile generalizzare le cause e le conseguenze precise di una perturbazione a lungo termine del regime sedimentario, in un contesto di cambiamento della copertura del suolo. Per superare questo problema, SEDILAND ha cercato di adottare una visione più olistica dei cambiamenti sedimentari nei bacini idrografici in cui si prevedono alterazioni continue e crescenti della copertura del suolo.

Cambiamento del regime sedimentario

Il progetto, intrapreso con il sostegno del programma di Azioni Marie Skłodowska-Curie ha raccolto e analizzato dati idrologici e sedimentari degli ultimi 15 anni. I dati provengono da quattro bacini sperimentali situati nei Pirenei spagnoli. I quattro siti di studio sono stati scelti perché condividono caratteristiche geografiche e geologiche simili, ma con un diverso gradiente di modifica della copertura del suolo. I siti spaziano da foreste relativamente incontaminate a campi abbandonati con progressiva ricolonizzazione vegetale, fino a siti imboschiti. I dati attuali e passati (la quantità, il tipo e la tempistica degli apporti di sedimenti, ecc.) sono stati esaminati per valutare le tendenze e i cicli a lungo termine. In particolare, Juez intendeva comprendere meglio come e quanto rapidamente i cambiamenti della copertura del suolo possono influire sul regime sedimentario di un bacino idrografico. Un’altra area di interesse del progetto è l’identificazione di possibili modelli su scala temporale nella produzione, nell’accumulo e nel trasporto di sedimenti. Questi potrebbero contribuire a fornire informazioni utili per una migliore gestione ambientale e territoriale e a garantire la conservazione dei processi naturali.

Impatti sui cambiamenti climatici

I risultati dell’analisi di Juez suggeriscono che i cambiamenti nell’uso e nella copertura del suolo determinano perturbazioni del regime sedimentario a diverse scale temporali. Scale temporali brevi sono guidate da modelli di precipitazione stagionale specifici del clima regionale, mentre nel lungo termine l’alternanza di periodi di aumento e diminuzione dei flussi di sedimenti mantiene il canale fluviale in equilibrio. L’aspetto interessante è che in futuro i cambiamenti climatici eserciteranno probabilmente un impatto. «È probabile che le temperature future più calde, insieme a siccità ed eventi di precipitazione più intensi, ridurranno la rilevanza delle scale temporali a breve termine e rafforzeranno quella delle scale temporali pluriennali», afferma l’esperto. «I bacini idrografici forestali incontaminati con uno scarico sedimentario dominato da scale temporali pluriennali resisteranno meglio ai cambiamenti climatici. Altrove, dove dominano scale temporali brevi, i canali fluviali riceveranno meno sedimenti e probabilmente si verificherà un degrado.»

Mitigazione attiva

Ciò sottolinea la necessità di una gestione del territorio lungimirante, al fine di mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici e preservare i processi naturali laddove possibile. Queste scoperte dovrebbero interessare ecologi e ingegneri civili, ma anche pescatori e l’industria idroelettrica. Juez vorrebbe poi applicare i concetti di apprendimento automatico per modellare i flussi di sedimenti. L’auspicio è che ciò incoraggi ulteriormente i suoi colleghi ad abbandonare la modellizzazione deterministica dei bacini idrografici e abbracciare più variabili casuali nella loro modellizzazione.

Parole chiave

SEDILAND, fiume, sedimenti, inondazioni, clima, carbonio, energia idroelettrica, agricoltura, deforestazione

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