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La pandemia rivela quanto gli europei si fidino delle loro istituzioni

Quali sono le opinioni degli europei in merito alla pandemia di COVID-19? E cosa pensano del coinvolgimento di scienziati e governi nella sua gestione? Un’indagine sostenuta dall’UE analizza la situazione.

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La fiducia è il collante che tiene unite le società, senza la quale, al loro interno, non potrebbero esserci né progresso né benessere. Ma a quali condizioni le persone dovrebbero avere fiducia e confidare nelle opinioni degli esperti che forgiano la politica? E qual è il ruolo svolto dalla scienza nel processo decisionale di carattere politico? Un’indagine online condotta dal progetto PEriTiA, finanziato dall’UE, sta gettando luce sulla questione nel quadro della pandemia di COVID-19. La ricerca è stata condotta dall’Istituto di politica del King’s College di Londra, partner del progetto PEriTiA. Sono stati raccolti dati da oltre 12 000 intervistati in sei paesi europei: Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia e Regno Unito. I risultati dell’indagine sono evidenziati all’interno di due presentazioni, una tratta dell’atteggiamento delle persone verso le istituzioni che affrontano la pandemia mentre l’altra analizza le conoscenze e le percezioni errate delle persone sulla COVID-19.

L’atteggiamento del pubblico verso governi e scienziati

L’indagine ha messo in evidenza una preoccupante mancanza di fiducia pubblica nei governi dei paesi oggetto di studio. Quando si tratta di affrontare la pandemia, gran parte delle persone ritengono che il proprio governo sia motivato dalla costruzione o dalla tutela della propria reputazione (70 %) e dal trarre profitti pecuniari (60 %). Solo il 49 % degli intervistate crede che il proprio governo sia spinto dal miglioramento della vita delle persone come loro. Tuttavia, passando a una nota più incoraggiante, il 59 % concorda sul fatto che il governo sia motivato dal pensiero che le persone contino su di lui. In merito a questa misura chiave della fiducia, la Polonia e il Regno Unito occupano gli ultimi posti della classifica (rispettivamente il 47 % e il 53 %), mentre la Norvegia presenta la percentuale più elevata (66 %). Al contrario, gli scienziati che si occupano della pandemia godono di un’opinione più positiva in tutti i sei paesi. Ad esempio, il 70 % delle persone ritiene che gli scienziati siano spinti dal miglioramento delle vite delle generazioni future, mentre solo il 53 % afferma lo stesso del governo. Nel complesso, in tutti gli aspetti, incluse la competenza, le conoscenze e l’onestà, le persone classificano uniformemente i governi in modo per lo più negativo, seguiti dalla Commissione europea che si posiziona al centro, mentre gli scienziati godono di un’opinione per lo più favorevole.

Conoscenze e percezioni errate

Analizzando gli atteggiamenti del pubblico verso la COVID-19, i ricercatori hanno scoperto che circa sette persone su dieci credono che quasi tutti gli scienziati siano concordi sulla sicurezza dei vaccini. Tuttavia, il 33 % ritiene che il proprio governo stia esagerando il numero di decessi correlati al coronavirus e il 12 % afferma che non si vaccinerà mai. Le persone più giovani, con un livello di istruzione inferiore e più religiose sembrano più inclini a ritenere che i sintomi del coronavirus siano correlati alla radiazione della rete 5G. In un articolo pubblicato sul sito web di PEriTiA (Policy, Expertise, and Trust in Action), il prof. Bobby Duffy, direttore dell’Istituto politico, osserva: «Sebbene la pandemia stia durando molto più di quanto anticipato da molti, è mancato il tempo necessario per convincere tutti di determinati fatti accertati relativi alla COVID-19 e alla risposta al virus. Nel Regno Unito e nei paesi europei oggetto dello studio è ancora presente un’ostinata minoranza che contesta non solo il consenso scientifico sulla sicurezza del vaccino, ma anche la comunicazione dei decessi legati alla Covid da parte dei governi, mentre una persona su sei crede ancora nella teoria del complotto, sfatata, di un legame tra il 5G e il coronavirus. La costruzione della fiducia nelle competenze, in modo che le persone siano in grado di riconoscere e accettare le informazioni affidabili, è fondamentale durante una crisi sanitaria pubblica e dovrebbe rappresentare una priorità per politici e scienziati se dobbiamo gestire le minacce del futuro in modo migliore.» Per maggiori informazioni, consultare: sito web di PEriTiA

Parole chiave

PEriTiA, COVID-19, persone, fiducia, pandemia, coronavirus, governo, scienziati, politica

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