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Intelligent functional glazing with self-cleaning properties to improve the energy efficiency of the built environment

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Le finestre intelligenti garantiscono una notevole efficienza energetica

L’efficienza energetica degli edifici è diventata una questione critica in termini di clima e costi. Le finestre intelligenti, che sono in grado di controllare la quantità di radiazione solare trasmessa, potrebbero contribuire a regolare la temperatura all’interno degli edifici in modo altamente efficiente.

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Gli edifici sono responsabili di circa il 35 % delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE, nonché del 40 % di tutti i consumi energetici. Migliorare l’efficienza energetica è pertanto fondamentale, non solo per raggiungere obiettivi ambiziosi di neutralità rispetto alle emissioni di carbonio, ma anche per far fronte agli attuali aumenti dei prezzi dell’energia. «Uno degli anelli più deboli dell’efficienza energetica degli edifici sono le finestre», afferma Ioannis Papakonstantinou, coordinatore del progetto IntelGlazing, dell’University College London nel Regno Unito. Molte finestre sono ancora a vetro singolo o doppio di prima generazione, il che significa che non offrono qualità isolanti particolarmente elevate. «Inoltre, sono statiche», aggiunge Papakonstantinou. «Ciò significa che sono adatte a un solo tipo di clima e non sono adattabili. Se consideriamo che la maggior parte degli europei vive in climi continentali o temperati, con inverni relativamente freddi ed estati calde, questo non è ottimale.»

Migliorare l’efficienza energetica

Per ovviare a questa carenza e aiutare l’Europa a raggiungere i suoi obiettivi in materia di efficienza energetica, il progetto IntelGlazing, finanziato dal Consiglio europeo della ricerca, ha iniziato a sviluppare finestre più intelligenti. A tal fine, Papakonstantinou e il suo team hanno esaminato il potenziale del vetro nanostrutturato. «L’idea è che questo vetro adatti le sue prestazioni alle diverse temperature, facendo entrare la radiazione solare durante l’inverno e respingendola in estate», spiega. La quantità di radiazioni che fuoriesce o entra da una finestra dipende dalle condizioni ambientali esterne. Il progetto è riuscito a dimostrare le qualità reattive di questo vetro rispetto alla temperatura ambiente e all’assorbimento delle radiazioni. Il team ha anche potuto esaminare altre potenziali funzioni del nanomateriale. «Riflettere o assorbire la radiazione infrarossa solare è solo una delle possibilità», spiega Papakonstantinou. «Un’altra potrebbe essere l’autopulizia, perché la superficie nanostrutturata interagisce in modo diverso non solo con i fotoni ma anche con i fluidi.»

Attirare l’interesse dell’industria

Una superficie di vetro autopulente e antimicrobica potrebbe essere di grande interesse per i produttori di schermi tattili, oltre che per gli ospedali e gli operatori del trasporto pubblico. Inoltre, il team del progetto ha esaminato le possibili proprietà anticondensa, che hanno suscitato l’interesse del settore automobilistico. «C’è stato molto interesse anche da parte del settore del vetro», osserva Papakonstantinou. «Una delle ragioni è da ricercare nella nostra capacità di anticipare una svolta produttiva.» Il vetro nanostrutturato comporta in genere molteplici e costosi passaggi. Il progetto IntelGlazing, invece, è riuscito a trovare un metodo per fabbricare vetro nanostrutturato in soli due passaggi. «Poiché siamo un laboratorio di ricerca, il passo successivo sarebbe quello di iniziare a pensare a come replicare su scala industriale la produzione», aggiunge Papakonstantinou.

Film polimerico intelligente

I successi del progetto IntelGlazing non si fermano qui. Lavorando al nanovetro, il team ha scoperto un nuovo modo di gestire l’emissione di calore (in contrapposizione alla radiazione solare), attraverso l’applicazione di un film polimerico nanocomposito. «Ciò significa che se si ha un rivestimento termoriflettente sul tetto e si applica questo film sulla superficie, questa continuerà a riflettere il calore in estate, ma lo tratterrà durante l’inverno», spiega Papakonstantinou. «In altri termini, il tetto si “accenderà” e si “spegnerà” in base alla temperatura ambientale, come avviene per l’aria condizionata, ma senza consumare energia.» Sia i vetri intelligenti che i polimeri sono ancora nelle prime fasi di sviluppo, ma Papakonstantinou e il suo team sono entusiasti del potenziale del mercato. Un eventuale sviluppo su larga scala di entrambe le tecnologie potrebbe garantire un notevole risparmio energetico, in un momento in cui l’Europa ha bisogno di soluzioni intelligenti di questo genere.

Parole chiave

IntelGlazing, finestre, energia, solare, radiazione, clima, polimero, vetri, automobilistico

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