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Local fertiliser production by plasma treatment

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Creare fertilizzanti dall’aria e… dal letame

Sfruttando una miscela di aria, letame ed elettricità, un’azienda ha sviluppato un fertilizzante nuovo ed ecocompatibile che è possibile produrre dove occorre.

Alimenti e Risorse naturali icon Alimenti e Risorse naturali

Metà della popolazione mondiale dipende da prodotti alimentari coltivati con l’aiuto di fertilizzanti chimici a base di azoto. La produzione di questi ultimi si basa sui combustibili fossili e sul carbone, traducendosi in notevoli emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, l’azoto si disperde sotto forma di ammoniaca nell’aria e percola nelle acque, dove funge da pericoloso agente inquinante. Il progetto SmartNitroFarm (Local fertiliser production by plasma treatment), finanziato dall’UE, ha migliorato e messo in commercio una tecnologia rivoluzionaria per porre rimedio a entrambi questi problemi, fornendo una soluzione circolare e rispettosa dell’ambiente da usare direttamente in azienda. SmartNitroFarm è un sistema che utilizza i liquami del bestiame, l’aria e l’elettricità per produrre fertilizzante a livello locale. Così facendo, riduce nettamente le emissioni di carbonio e aumenta le rese delle colture. «La tecnologia aggiunge l’azoto prelevato dall’aria ai liquami, che a loro volta accrescono il contenuto di azoto», spiega Helen Kvande Due, responsabile dello sviluppo commerciale presso l’azienda N2 Applied, con sede in Norvegia. «La reazione impedisce la perdita di ammoniaca ed elimina le emissioni di metano, rendendo il sistema una soluzione concreta per raggiungere gli obiettivi climatici su scala industriale», aggiunge.

Preparativi per il mercato e prove pilota

È possibile installare l’unità di N2 localmente presso le aziende agricole o negli impianti di biogas. La sua dimensione è pressoché quella di un container e si integra facilmente nell’infrastruttura esistente dell’azienda agricola. Il letame liquido è trattato prima della conservazione e resta disponibile all’uso quando necessario. Il sistema aggiunge aria ed elettricità al letame liquido per creare un fertilizzante organico arricchito di azoto che, oltre ad avere le stesse caratteristiche del liquame, ha un contenuto superiore di azoto. Ciò significa che può essere distribuito con le attrezzature agricole esistenti e migliorare le rese. L’obiettivo generale del progetto SmartNitroFarm era preparare la tecnologia per la commercializzazione. Nella prima parte del progetto, il gruppo responsabile ha condotto prove pilota in mercati diversi e progettato la nuova generazione della tecnologia basandosi sui riscontri ottenuti in questa fase. Nella seconda parte si è occupato invece dello sviluppo commerciale e di mercato e della comunicazione per garantire un’immissione efficace sul mercato. Le sei aziende agricole pilota selezionate a partecipare alle prove sono state dotate ciascuna di un’unità. In questo modo, i ricercatori hanno potuto collaudare il funzionamento della tecnologia in uno scenario reale, e successivamente verificare le prestazioni del fertilizzante. Il risultato di queste prove è stato inoltre convogliato nella progettazione della prima unità commerciale.

Il riscontro delle aziende agricole e nuovi partenariati

«Tra i risultati più importanti figurano l’ultimazione ben riuscita del montaggio, dell’installazione e del funzionamento delle sei unità pilota in mercati diversi», osserva Due. «In più, i risultati relativi allo sviluppo commerciale comprendono la sottoscrizione di un accordo di partenariato con GEA, azienda internazionale di distribuzione agricola e la presentazione dell’unità N2 di prossima generazione in occasione della fiera EuroTier di Hannover», dichiara. Nel corso del progetto, il gruppo ha delineato le esigenze di parti interessate e potenziali clienti, ed elaborato un sondaggio pilota di riscontro con le aziende agricole pilota. «Nel complesso, tutti i clienti pilota si ritenevano soddisfatti del progetto, nonché molto interessati alla tecnologia», aggiunge Due. «Il problema principale riscontrato riguarda la mancanza di sussidi e sostegni governativi a favore delle aziende agricole per incentivare la riduzione delle emissioni.»

Innovazione futura

Grazie ai progressi compiuti durante il progetto SmartNitroFarm, la tecnologia ha raggiunto il livello di maturità tecnologica TRL 8. «Collaboreremo con il nostro nuovo partner GEA per portare la tecnologia al livello TRL 9», afferma Due. «Inoltre, il nostro obiettivo in futuro sarà impegnarci per ottenere il sostegno del governo per eccellere nell’adozione della tecnologia.»

Parole chiave

SmartNitroFarm, fertilizzanti, aria, liquame, elettricità, pilota, prove, azienda agricola, riscontro, tecnologia

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