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PolyUrethane Recycling towards a Smart Circular Economy

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Le scoperte nell’ambito del riciclaggio promettono un futuro sostenibile per le schiume

Sono state apportate alcune innovazioni intelligenti nella selezione e nel riciclaggio del poliuretano. Queste soluzioni potrebbero condurre alla produzione circolare delle schiume, raggiungendo così risparmi di energia e materiali e riducendo i rifiuti.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Il poliuretano termoindurente (PU) è un materiale versatile utilizzato in innumerevoli prodotti quotidiani, dai sigillanti e le vernici a tutti i tipi di parti in plastica dura. La gran parte dei prodotti in poliuretano termoindurente esiste sul mercato sotto forma di diverse applicazioni in schiuma, nel segmento della schiuma flessibile e dell’isolamento. «Il poliuretano termoindurente è noto per le sue straordinarie proprietà di elevata resilienza, ottima resistenza all’usura e lungo ciclo di vita utile», spiega il coordinatore del progetto PUReSmart, Bart Haelterman, dell’azienda Recticel con sede in Belgio. «Tutto ciò si unisce alla malleabilità intrinseca della chimica del poliuretano.» Tuttavia, una delle sfide principali riguarda la grande difficoltà di riciclare il poliuretano termoindurente. «È impossibile riciclare questo materiale tramite il riscaldamento o un’ulteriore trasformazione in forma liquida», afferma Haelterman. «Sono presenti alcune soluzioni di riciclaggio, ma non tengono conto del problema degli enormi flussi di rifiuti prodotti dallo smaltimento di prodotti in PU giunti a fine vita.» Se vogliamo che questo materiale utile e versatile figuri nel futuro sostenibile dell’Europa, è necessario ovviare a questo problema.

Riciclare il poliuretano a fine vita

L’obiettivo del progetto PUReSmart, finanziato dall’UE, era affrontare questo problema sviluppando nuove tecnologie e metodi inediti per il recupero e la conversione del PU a fine vita in nuovi prodotti preziosi. Il progetto è stato coadiuvato da un consorzio di nove partner provenienti da sei paesi, ciascuno specializzato in una sezione della catena di approvvigionamento. «Il nostro traguardo era recuperare oltre il 90 % del poliuretano a fine vita», puntualizza Haelterman. «Pertanto, il consorzio del progetto ha messo a punto tecnologie intelligenti di selezione, in grado di separare serie diverse di materiali poliuretanici in materie prime specifiche.» Lo sviluppo di nuovi metodi di rilevamento ha permesso di caratterizzare e distinguere le diverse schiume poliuretaniche. Sono state introdotte metodologie di selezione per raccogliere «famiglie» differenti di sostanze chimiche nella forma più pura possibile. Successivamente, le «famiglie» poliuretaniche selezionate sono state scomposte mediante un processo di chemiolisi, per ottenere come materie prime di base polioli e isocianati. Questi ultimi possono poi essere riciclati in modo efficiente per creare schiume.

Metodi di selezione innovativi del poliuretano

Alcuni metodi di selezione si sono dimostrati idonei per distinguere i tipi di PU. Inoltre, è stato sviluppato e collaudato con successo un nuovo approccio al riciclaggio del poliuretano per ricavare polioli e isocianati. «Ora, questi percorsi sono scalabili», aggiunge Haelterman. «La buona comprensione e collaborazione tra i partner ci ha sicuramente aiutato a raggiungere risultati concreti.» Ciò significa che, per la prima volta, è possibile impiegare le materie prime come i polioli e gli isocianati riciclati per nuove applicazioni di prodotto.

Conseguire la produzione circolare delle schiume

I successi riscossi nel corso del progetto PUReSmart saranno usati come base e ampliati. La capacità di selezionare e scomporre le schiume a fine vita potrebbe inoltre sfociare nel riciclaggio capillare di prodotti quali i materassi. Ciò potrebbe sortire un notevole impatto positivo sulla riduzione dei rifiuti, portando a un risparmio di materiali e consumo energetico. Il gruppo responsabile del progetto si augura che la normativa contribuirà a promuovere una più forte domanda del mercato per approdare in definitiva alla circolarità nella produzione di prodotti in schiuma. «Questo progetto ci aiuterà a trascendere i confini dello stato dell’arte della selezione e del riciclaggio chimico del poliuretano», afferma Haelterman. I partner del progetto hanno già presentato quattro domande di brevetto, relative ai progressi compiuti nella selezione e nella chemiolisi intelligente. A ciò si aggiunge la decisione di ampliare il riciclaggio chimico passando dal laboratorio al livello semi-industriale.

Parole chiave

PUReSmart, riciclaggio, poliuretano, energia, rifiuti, schiume, isolamento, chemiolisi

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