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Pandemie: imparare dal passato per anticipare il futuro

La pandemia di COVID ci ha spronato a svolgere le attività in modo nuovo, incentivando la creazione di approcci innovativi allo sviluppo di vaccini, accelerando l’impiego dell’IA per individuare schemi in grandi moli di dati e introducendo modi inediti di utilizzare la tecnologia per seguire i focolai. Quindi, cosa abbiamo appreso e come ci può aiutare in futuro?

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Ci siamo subito messi all’opera durante la pandemia di COVID e il sostegno dell’UE alla ricerca scientifica ha aiutato i progetti a sviluppare risposte velocemente ed efficacemente, un aspetto più che positivo. Tuttavia, l’influenza aviaria sta avendo ripercussioni devastanti sulle popolazioni di uccelli e si sta trasmettendo ai mammiferi. Il governo peruviano riferisce che, dal novembre 2022, ne è rimasto vittima un terzo dei leoni marini del paese; sono stati infatti trovati 3 487 esemplari morti. Sebbene il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie valuti come basso il rischio per la popolazione generale nell’UE, si passa a un rischio da basso a moderato per le persone professionalmente esposte o altrimenti esposte. I virus influenzali si evolvono e pertanto è difficile prevedere il futuro. Fornire finanziamenti dove saranno utilizzati più efficacemente, comprendere i meccanismi responsabili delle percezioni e del comportamento della popolazione e raccogliere un archivio vivente di virus impiegato dalla comunità scientifica di tutto il mondo: in questo episodio esamineremo le innovazioni pronte a promuovere le risposte a ciò che potrebbe arrivare in futuro. Marina Brito è responsabile delle relazioni strategiche aziendali presso il Laboratorio iberico internazionale di nanotecnologia con sede in Portogallo. Il suo progetto INNO4COV-19 ha contribuito a fare uscire dal laboratorio soluzioni innovative e portarle sul campo nel giro di mesi. Máire Connolly è professoressa di salute globale presso la Facoltà di medicina, infermieristica e scienze della salute dell’Università di Galway. Si è occupata del coordinamento del progetto PANDEM-2, che ha sviluppato un sistema informatico prototipo per migliorare la pianificazione, la consapevolezza e il supporto alle decisioni per gestire le pandemie. A loro si affianca Bruno Coutard, professore di biotecnologie per la salute e virologia presso l’Università di Aix-Marseille, in Francia, nonché coordinatore dell’European Virus Archive EVA-GLOBAL, che individua, raccoglie e distribuisce virus e materiali non infettivi correlati a favore della comunità scientifica.

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Parole chiave

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