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Previsioni migliori e avvisi più rapidi quando la terra trema

Un gruppo di ricercatori sostenuto dall’UE usa l’intelligenza artificiale per identificare i segnali sismici precoci che aiutano a prevedere forti terremoti e a lanciare l’allarme più rapidamente.

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Si stima che negli ultimi due decenni i terremoti abbiano causato quasi un milione di morti e perdite economiche per miliardi di euro. Ma prevedere i sismi non è impresa facile, a causa della mancanza di segnali di allarme coerenti. Sfruttando l’intelligenza artificiale per rilevare i deboli segnali sismici precoci, il progetto EARLI, finanziato dall’UE, intende accelerare la reazione dei sistemi di allerta precoce e indaga la possibilità di prevedere i terremoti.

Previsione dei terremoti

In genere i terremoti si verificano lungo le linee di frattura, lunghe spaccature della crosta terrestre nei punti di incontro delle placche tettoniche. Quando queste placche scivolano l’una contro l’altra, la pressione si accumula fino a diventare così grande da farle staccare improvvisamente, rilasciando la pressione sotto forma di onde sismiche. «La faglia inizia a scivolare qualche tempo prima del terremoto», spiega Quentin Bletery, dottore di ricerca, attivo presso l’Istituto nazionale di ricerca francese per lo sviluppo sostenibile (IRD) che ha coordinato il progetto EARLI, in un articolo pubblicato su «Horizon - The EU Research & Innovation Magazine». «La domanda è: la faglia accelera in un microsecondo o è qualcosa che richiede più tempo e può essere tracciato?» Spinti dalla convinzione che questi slittamenti di faglia siano graduali, Bletery e il collega dell’IRD Jean-Mathieu Nocquet hanno condotto una ricerca che ha portato alla scoperta di un nuovo segnale a bassa ampiezza. Questo segnale «potrebbe teoricamente essere utilizzato per dare l’allarme in anticipo in caso di forti scosse». Per rilevare questo debole segnale, i ricercatori hanno utilizzato i dati del sistema GPS ad alta velocità provenienti da oltre 3 000 stazioni in tutto il mondo. Sono stati analizzati circa 90 terremoti di magnitudo 7 o superiore attraverso i dati registrati ore prima di ogni terremoto. Tale approccio ha permesso a Bletery e Nocquet di trovare uno schema quasi impercettibile, apparso due ore prima dei terremoti, vicino a quello che sarebbe stato l’epicentro. «È solo un piccolo segnale, ma non si trova in modo casuale in altri luoghi e altri momenti», osserva Bletery. Lo scienziato spiega che saranno necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio questo segnale «molto interessante» e per determinare se sia possibile prevedere i terremoti.

Avvisaglie precoci

Oltre a lavorare sulla previsione dei terremoti, EARLI si occupa anche di accelerare l’inoltro di avvisi di terremoti e tsunami attualmente inviati alla popolazione tramite telefono cellulare. Questi sistemi di allarme precoce si basano sui dati registrati dai sismometri quando la rottura sismica è già iniziata, pertanto danno solo pochi secondi di preavviso. Secondo EARLI, inoltre, sottostimano la magnitudo dei terremoti più grandi, e non riescono a distinguere tra un sisma di magnitudo 9 e uno di magnitudo 8: il primo è in grado di provocare uno tsunami circa 30 volte più grande del secondo. L’équipe del progetto usa i sismometri non per misurare le onde sismiche, ma piuttosto la perturbazione del campo gravitazionale terrestre generata da un terremoto. Sebbene questo segnale sia circa un milione di volte più piccolo delle onde sismiche, e quindi più difficile da rilevare con le tecniche classiche, è più veloce di queste ultime. Il nuovo metodo che sfrutta l’intelligenza artificiale, sebbene ancora in fase sperimentale, è riuscito a generare la prima stima di uno tsunami imminente in un minuto: un netto miglioramento rispetto agli attuali sistemi di allerta, che richiedono dai 20 ai 30 minuti per lanciare l’allarme. «L’obiettivo è quello di rendere i sistemi di allerta precoce molto più veloci», osserva il dottor Bletery. Il progetto EARLI (Detection of Early seismic signal using ARtificiaL Intelligence) terminerà nel 2027, dopo una proroga di un anno. Per maggiori informazioni, consultare: progetto EARLI

Parole chiave

EARLI, terremoto, IA, segnale, allarme, sismico, sistema di allerta precoce, magnitudo

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