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Toward Just, Ethical and Sustainable Arctic Economies, Environments and Societies

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Garantire uno sviluppo dell’Artico equo e sostenibile

Se lo sviluppo nell’Artico non è giusto ed etico, seminerà i semi della sua stessa resistenza. Lavorando con le comunità locali, il progetto JUSTNORTH, finanziato dall’UE, offre una serie di spunti per la definizione delle politiche.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

La regione artica è da sempre considerata una frontiera per la ricerca di risorse preziose, dalle spedizioni di caccia alle balene all’esplorazione di petrolio e gas naturale. Oltre alla pesca e al turismo, è ora di crescente interesse per gli sforzi relativi alla transizione climatica, insieme a industrie emergenti come i centri dati. Tuttavia, dovendo già affrontare sfide come lo spopolamento, questi interessi introducono minacce uniche. L’uso del territorio è spesso conteso, con una competizione tra mezzi di sussistenza tradizionali, ecoturismo, cattura del carbonio, attività minerarie, energie rinnovabili e ferrovie. Il progetto JUSTNORTH ha cercato di garantire che le economie, gli ambienti e le società dell’Artico si sviluppino in modo giusto, etico e sostenibile. «La maggior parte delle valutazioni di attuabilità privilegia la redditività, la fattibilità tecnica e la stabilità normativa, mettendo in secondo piano gli aspetti ambientali e sociali», afferma Corine Wood-Donnelly, coordinatrice scientifica del progetto. «Anche la produzione di energia rinnovabile si basa sullo sfruttamento preliminare di risorse limitate.» JUSTNORTH si è concentrato sulla protezione dei diritti delle comunità indigene e artiche, garantendo loro un coinvolgimento significativo nelle decisioni sul futuro della loro terra.

Ascolto e apprendimento

Attraverso interviste e workshop, JUSTNORTH ha condotto 17 casi di studio analizzando le barriere, i rischi e i costi dello sviluppo economico, nonché le opportunità, i benefici e i percorsi per lo sviluppo sostenibile. Il team ha lavorato con i portatori di interessi a livello politico, economico e comunitario e con i detentori di diritti, utilizzando tecniche partecipative per esplorare i valori e le questioni di giustizia visti dalla prospettiva delle transizioni, della scala e della distribuzione, nonché della partecipazione e della governance. Alcuni casi di studio si sono concentrati su un tipo di attività economica in diverse località dell’Artico, mentre altri hanno esaminato le sovrapposizioni tra le attività in un’unica località, fornendo approfondimenti su una serie di temi. «Abbiamo raccolto conferme di prima mano della crescente visibilità e dei danni dei cambiamenti climatici, con un chiaro interesse per un’azione politica a lungo termine e per le comunità locali», spiega Wood-Donnelly. È emerso che il colonialismo ha lasciato un’eredità di dislocamento e discriminazione che viene percepita come continua, in quanto i diritti umani sono sacrificati a favore della transizione verde, esacerbando la sfiducia nel processo politico. A ciò si è aggiunta la percezione che la globalizzazione avvantaggi le grandi imprese, per cui le comunità locali dipendono da un’unica grande industria e devono affrontare le conseguenze dell’espansione industriale. «Molti hanno dichiarato che mentre l’Artico è visto come una soluzione per la produzione di energia e materie prime, i profitti vanno altrove, rafforzando un senso di sfruttamento», aggiunge Gustav Sigeman, responsabile del progetto JUSTNORTH. Parallelamente, sono emerse riflessioni sulla pressione esercitata per soddisfare le richieste di energia, cibo e turismo, che spesso portano le comunità a non disporre di risorse sufficienti per se stesse. «L’Artico è spesso considerato, a torto, un’arena vuota, ma in realtà è uno spazio conteso per i diritti fondiari, l’uso della terra e delle risorse», afferma Wood-Donnelly.

Garantire l’equità per le generazioni attuali e future

La ricerca condotta nell’ambito del progetto JUSTNORTH offre nuovi spunti di riflessione sulle ingiustizie sociali, individuando sfide e suggerendo soluzioni, utili per il Green Deal europeo e per la politica dell’UE per l’Artico. «Il sostegno alla transizione verde dipende da chi è interessato e in che misura. Ci saranno perdenti e vincitori quando i parchi eolici copriranno terreni attualmente utilizzati per altri scopi», osserva Sigeman. Per questo motivo, i responsabili delle politiche sono stati coinvolti in attività partecipative, come i policy lab, in cui sono state discusse le raccomandazioni chiave. Per sostenere questi sforzi, JUSTNORTH sta sviluppando uno strumento di negoziazione digitale, JUSTscore, per aiutare le comunità a tracciare una mappa di come i loro valori e interessi potrebbero essere influenzati da piani di investimento su piccola e grande scala. «Si contribuirà così a riequilibrare l’attuale squilibrio di potere tra chi prende le decisioni e chi ne subisce le conseguenze», osserva Wood-Donnelly. Lo strumento è integrato da due database, uno di materiali bibliografici relativi alla giustizia, l’altro di documenti normativi e politici della regione. Inoltre, un documentario condividerà istantanee sulle speranze per il futuro delle comunità locali e delle industrie del Canada settentrionale, della Finlandia e dell’Islanda.

Parole chiave

JUSTNORTH, Artico, ecoturismo, cattura del carbonio, miniere, energie rinnovabili, detentori di diritti, indigeni

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