Kit diagnostico innovativo per le colture di banane
Il commercio internazionale delle banane fornisce reddito e sostentamento a milioni di persone. Secondo la FAO(si apre in una nuova finestra), solo nel 2023 sono stati coltivati oltre 139 milioni di tonnellate di questo frutto a livello globale. Una minaccia sempre presente, tuttavia, è rappresentata dalle malattie. Questo può creare problemi agli agricoltori, con una riduzione delle rese e un drastico aumento dei costi di gestione. Una sorveglianza efficiente e un’efficace gestione delle malattie in loco sono quindi fondamentali per proteggere i mezzi di sostentamento delle comunità e garantire raccolti sani.
Tecnologia LAMP per la diagnosi delle malattie delle banane
Il progetto INDICANTS(si apre in una nuova finestra), sostenuto dal programma di azioni Marie Skłodowska-Curie(si apre in una nuova finestra), intendeva facilitare la gestione delle colture di banane da parte degli agricoltori. Questo obiettivo è stato raggiunto sviluppando e convalidando strumenti di facile utilizzo in loco per identificare e discriminare quattro comuni malattie delle banane. «Questi strumenti si basano sulla tecnologia LAMP (amplificazione isotermica mediata da loop)», spiega Isabelle Robène, borsista del progetto INDICANTS, di Cirad(si apre in una nuova finestra) in Francia. «Si tratta di un metodo di rilevamento rapido che funziona un po’ come un test PCR». Per cominciare, la ricercatrice ha lavorato in laboratorio per migliorare la tecnica e garantire che fosse utilizzabile e affidabile sul campo. Successivamente, sono stati condotti test del kit diagnostico LAMP in diversi paesi. «Ho visitato il Mozambico, l’Indonesia, l’Uganda e la Giamaica, e ho ricevuto campioni anche dall’Ecuador», racconta. «Ho contattato gli istituti di ricerca locali, che mi hanno aiutato a testare la mia tecnica LAMP sulle colture colpite. Questo mi ha permesso di mostrare alle comunità come funziona la tecnica».
Kit diagnostico LAMP sviluppato e validato
La ricercatrice è riuscita a sviluppare e convalidare il suo kit diagnostico LAMP su quattro malattie economicamente importanti che colpiscono le banane. I risultati sono stati trasferiti alla società privata partner Qualiplante(si apre in una nuova finestra) per la produzione di kit pronti all’uso. Due kit sono già disponibili in commercio. «Abbiamo ricevuto richieste da organizzazioni regionali e nazionali di protezione delle colture di diverse parti del mondo», osserva. «Penso che ci sia un buon potenziale di mercato per questa innovazione». Un altro successo fondamentale del progetto è stato il trasferimento bidirezionale delle conoscenze. L’autrice ha portato il suo pionieristico kit diagnostico LAMP in varie parti del mondo, formando nel frattempo gli operatori locali, ma ha anche potuto apprendere nuove competenze durante il suo tirocinio presso la Università di Stellenbosch(si apre in una nuova finestra) in Sudafrica. «Come batteriologa, non ho molte conoscenze sulle malattie fungine», spiega. «Insieme, siamo riusciti a sviluppare un nuovo strumento diagnostico innovativo per le infezioni fungine basato su CRISPR (una “forbice” molecolare utilizzata nell’editing del genoma). Si tratta di conoscenze ed esperienze che ho potuto portare nel mio istituto di provenienza».
Metodi di rilevamento efficaci sul campo
Il successo del kit diagnostico LAMP potrebbe essere fondamentale per portare sul campo metodi di rilevamento efficaci e migliorare drasticamente la sorveglianza e il controllo dei patogeni in una coltura cruciale. Il coordinatore del progetto INDICANTS, Bernard Reynaud, della Università di La Réunion(si apre in una nuova finestra), sottolinea che le banane non sono solo un importante prodotto di esportazione, ma anche un alimento di base per molte comunità, soprattutto in Africa. «Questo lavoro può contribuire a sostenere sistemi alimentari sostenibili, a migliorare la protezione delle colture e la produttività agricola, e anche la salute umana e ambientale, riducendo potenzialmente l’uso di pesticidi», aggiunge Robène. Tra i potenziali utenti finali del kit vi sono istituti di ricerca e agenzie per la protezione delle piante, oltre ad agricoltori e aziende commerciali. I passi futuri includono l’integrazione dei protocolli LAMP negli standard diagnostici europei e internazionali e il proseguimento della formazione delle organizzazioni locali e degli agricoltori.