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Development of Utilities Management Platform for the case of Quarantine and Lockdown

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Una gestione intelligente dei servizi pubblici per costruire città a prova di crisi

La crisi della COVID-19 ha messo in luce i punti deboli dei sistemi di pubblica utilità. Un nuovo progetto finanziato dall’UE illustra le modalità con cui le città possono gestire meglio i picchi di consumo di energia, acqua e rifiuti in condizioni di emergenza.

La pandemia di COVID-19 ha colto le persone di sorpresa sotto molti aspetti, tra cui la gestione dei servizi essenziali. Le autorità pubbliche hanno dovuto affrontare le difficoltà derivanti dai lockdown: i consumi di elettricità e acqua sono aumentati vertiginosamente, così come i rifiuti domestici, mentre le reti digitali hanno subito un sovraccarico. Come possono le città prepararsi per il futuro in maniera migliore a gestire i servizi pubblici di base in condizioni estreme? Il progetto eUMaP(si apre in una nuova finestra) ha fornito la risposta: una piattaforma digitale aperta progettata per monitorare, pianificare e bilanciare i sistemi di pubblica utilità essenziali durante le crisi. Realizzato con il sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie(si apre in una nuova finestra), il progetto ha riunito nove partner provenienti da cinque paesi e si è basato su quattro studi pilota.

Una visione unificata delle infrastrutture urbane

La piattaforma di eUMaP integra molteplici tecnologie per aiutare le città a gestire i propri servizi pubblici in modo più efficiente integrando modellazione delle informazioni di costruzione (BIM, building information modelling), sistema di informazione geografica (SIG), sensori dell’Internet delle cose (IoT, Internet of Things) e strumenti di intelligenza artificiale (IA). «Fondendo dati in tempo reale con informazioni spaziali e sugli edifici, la piattaforma consente agli utenti di visualizzare e prevedere le esigenze in materia di energia, acqua, rifiuti e telecomunicazioni», spiega Alessio Di Iorio, il coordinatore del progetto eUMaP. A differenza dei tradizionali strumenti di gestione urbana che si concentrano su un servizio alla volta, la piattaforma mette in connessione dati provenienti da diverse fonti e li presenta in un’interfaccia interattiva accessibile sia agli esperti tecnici che ai responsabili decisionali. Mentre i dati relativi alla BIM descrivono le caratteristiche fisiche e i sistemi di ciascun edificio, quelli del SIG e di osservazione della Terra forniscono un contesto spaziale, come la disposizione delle infrastrutture e la densità della popolazione. Al tempo stesso, i sensori IoT forniscono letture in tempo reale sul consumo di energia e acqua, sulla raccolta dei rifiuti e sull’attività della rete e sono inoltre disponibili set di dati di simulazione e monitoraggio che hanno modellato il comportamento dei servizi pubblici in condizioni di lockdown, nonché informazioni comportamentali e demografiche. «Congiuntamente, questi livelli creano un ambiente digitale dinamico adatto ad analizzare, testare e prevedere il comportamento dei servizi urbani di pubblica utilità sotto stress», afferma Di Iorio.

Prove nel mondo reale

Il progetto ha condotto studi pilota intesi a testare la propria piattaforma in diverse condizioni urbane e realtà di dati. In Grecia il caso di studio si è concentrato sugli edifici residenziali, mentre in Italia ha riguardato un complesso ospedaliero composto da 41 edifici. Quindi, la prova pilota a Cipro ha preso in esame unità residenziali che utilizzano sistemi di riscaldamento dell’acqua alimentati con energia solare e quella in Lituania ha preso in esame alloggi con più appartamenti destinati a diversi gruppi sociali. Ogni studio pilota ha utilizzato informazioni disponibili a livello locale, dalle letture dei sensori in tempo reale ai set di dati storici e modellati, dimostrando la capacità della piattaforma di accogliere e analizzare fonti di dati eterogenee. «In tutte le prove pilota, eUMaP ha dimostrato che la combinazione di informazioni spaziali, edilizie e in tempo reale migliora la consapevolezza della situazione e supporta un coordinamento più efficace dei servizi di pubblica utilità durante le crisi», afferma Di Iorio. Grazie all’analisi integrata dei dati, il progetto ha confermato che l’aumento del tempo trascorso a casa aumenta e destabilizza i modelli di consumo dei servizi pubblici. «Il consumo di energia e acqua è diventato più irregolare, mentre la produzione di rifiuti e i carichi di comunicazione sono notevolmente incrementati», aggiunge.

Verso una gestione più intelligente delle crisi

La piattaforma del progetto eUMaP è destinata a continuare a evolversi tramite lo svolgimento di ulteriori test e l’integrazione di nuovi dati. A breve termine, l’obiettivo è quello di sostenere un rapido processo decisionale in caso di emergenza; nel lungo periodo, invece, l’ambizione è quella di contribuire a creare sistemi urbani più resilienti, sostenibili e ben preparati in tutta Europa. «Promuovendo la consapevolezza e incoraggiando la collaborazione tra comuni, servizi di pubblica utilità e organizzazioni di ricerca, eUMaP si propone di rendere la gestione basata sui dati uno standard europeo condiviso», conclude Di Iorio.

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