Come affrontare il problema dell'inquinamento acustico esterno
Silent Light è il nome coniato per un progetto volto a soddisfare le crescenti richieste di un'efficace riduzione degli alti livelli di inquinamento acustico, avanzate dalle comunità situate nei pressi delle fonti di rumore. A rendere il suono fastidioso e irritante sono sia la sua intensità, sia la gamma di frequenze. Fino ad oggi, per un efficace controllo del rumore, sono stati adottati approcci autoadattivi standard, generalmente impiegati per gli spazi chiusi e circoscritti. Il problema in questione, tuttavia, riguarda spazi aperti, vaste zone residenziali e fonti mobili, nella fattispecie aerei. Il progetto Silent Light ha messo a punto una tecnica autoadattiva, concepita per fornire buoni risultati in tali condizioni. I partecipanti al progetto (industrie e istituti universitari di ricerca) hanno sviluppato un metodo teorico basato su un'idea intuitiva. Si tratta di un sistema di contrasto della fonte del rumore, in grado di riprodurre un'onda identica a quella incidente in una semplice rappresentazione dell'onda piana. Una volta elaborata la soluzione teorica, i partecipanti al progetto sono passati alla realizzazione pratica delle fonti di contrasto e delle apparecchiature meccaniche, elettroacustiche, informatiche ed elettroniche necessarie al loro funzionamento. L'effetto di schermatura si ottiene quando le due onde, incidente e riprodotta, mostrano le stesse caratteristiche spazio-temporali. Eventuali differenze tra le due onde comportano una minore efficacia del risultato. Il funzionamento degli altoparlanti richiede una portata acustica doppia rispetto a quella dell'onda incidente. La riproduzione delle due fonti di opposizione mediante le due sorgenti di amplificazione permette, a seconda della configurazione, di ottenere una schermatura che riflette o che dissipa il rumore. È stato inoltre sviluppato il programma di calcolo “OMBRE ECRAN”, capace di simulare la prestazione di tali schermature. Oltre a ciò è stato messo a punto un prototipo in scala reale costituito da 15 fonti di contrasto a forma di lampione, sistemate a 1-2 metri di distanza l'una dall'altra, grazie al quale è stata comprovata la fattibilità della tecnologia proposta. Fino ad oggi, le difficoltà riscontrate a livello di unità elettroniche hanno impedito una convalida su vasta scala del sistema, sebbene si preveda che tali problemi verranno risolti nell'immediato futuro. I partecipanti al progetto sono attualmente alla ricerca di collaborazione con le autorità locali delle zone situate in prossimità degli aeroporti europei per realizzare un sistema pilota di schermatura attiva antirumore, con diverse configurazioni. La tecnologia proposta potrà essere utilizzata anche per contrastare altre fonti di rumore come le autostrade e le ferrovie.