Nuovo metodo per una migliore previsione della qualità dell'aria
I modelli della qualità dell'aria applicano i metodi numerici alla fisica e alla chimica atmosferica di base. Al fine di produrre un buon risultato, questi modelli richiedono rigorose quantità di dati di input. Oltre alle informazioni meteorologiche e sulle emissioni inquinanti, è necessario un altro dato essenziale: quello relativo alla velocità delle reazioni chimiche. La velocità delle reazioni chimiche indica la facilità con cui diverse molecole si combinano (o si separano) nell'atmosfera. Ovviamente, l'attenzione è concentrata sulle molecole inquinanti, responsabili del deterioramento della qualità dell'aria che respiriamo. Questi dati, insieme alle informazioni relative alle emissioni di tali inquinanti, possono indicarci il tipo di problemi che dovremo affrontare in merito alla qualità atmosferica. Uno degli obiettivi del progetto CATOME, sponsorizzato dal programma ENV 2C, è stato quello di ampliare la base di conoscenze relative alla velocità delle reazioni chimiche. Un consorzio di ricerca ha condotto una serie di esperimenti di laboratorio per determinare i coefficienti della velocità di reazione chimica dell'idrossido (OH) e del nitrato (NO3). L'OH e l'NO3 sono radicali essenziali nell'atmosfera terrestre ed entrambi svolgono un ruolo importante nella formazione di ozono (e, quindi, dello smog) e pioggia acida. Le velocità di reazione dell'idrossido e del nitrato sono state stabilite per 20 aldeidi, utilizzando il metodo della velocità relativa. I risultati sono stati incorporati in un meccanismo MCM (Master Chemical Mechanism) per la modellizzazione della qualità dell'aria. L'MCM è stato verificato con l'ausilio di un modello della qualità dell'aria relativo ad una sperimentazione condotta con successo in Norvegia. Lo studio è giunto a conclusioni particolarmente promettenti per il monitoraggio e la pianificazione ambientale. Il consorzio intende divulgare tali risultati presso il grande pubblico.