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Contenuto archiviato il 2024-05-24

Iodine chemistry and mitigation methods

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Lo studio della chimica dello iodio consente di migliorare la gestione di incidenti gravi

I partecipanti ad un progetto finanziato dalla CE hanno analizzato nel dettaglio il comportamento complesso dello iodio nel contenimento di un reattore nucleare in caso di grave incidente e hanno sviluppato un insieme di modelli e codici affidabili. Questi risultati dovrebbero contribuire all'elaborazione di sistemi più efficaci per la gestione della sicurezza in caso d'incidente, nonché alla definizione dei requisiti normativi, per un potenziale miglioramento della sicurezza degli impianti.

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Alla luce del crescente utilizzo dei reattori nucleari per la produzione di energia elettrica, la ricerca in materia di prevenzione e gestione degli incidenti si è intensificata. La capacità di prevedere accuratamente la radioattività sprigionata a seguito di un grave incidente in un reattore nucleare, infatti, è determinante. A tal fine è necessario uno studio approfondito dei prodotti di fissione radiologicamente più rilevanti. Lo iodio è già stato definito uno dei principali elementi che possono concorrere alla definizione della sorgente in numerosi scenari d'incidente. Tuttavia, fino ad oggi il suo comportamento non è stato compreso a fondo, principalmente a causa del fatto che lo iodio è caratterizzato da una chimica molto complessa. Pertanto, in ragione della sua formula chimica, volatilità e/o contenimento, lo iodio può consentire di specificare la progettazione di efficaci strategie e dispositivi di mitigazione. Per rispondere a tali esigenze, i partecipanti al progetto ICHEMM (Iodine Chemistry and Mitigation Mechanisms), condotto nell'ambito del programma Euratom in seno al 5PQ, hanno effettuato un insieme integrato di esperimenti in questo settore, i quali hanno prodotto nuovi dati sperimentali sul comportamento dello iodio in determinate condizioni direttamente collegabili a gravi incidenti nei sistemi con reattori sia ad acqua pressurizzata (PWR), che ad acqua bollente (BWR). Inoltre, questi dati hanno consentito di migliorare i modelli esistenti e di svilupparne di nuovi da includere negli attuali codici relativi alla chimica dello iodio. In particolare, per la prima volta sono stati quantificati i tassi di distruzione delle forme volatili di iodio, fattore che può contribuire alla determinazione dei processi di mitigazione naturali e degli interventi per la gestione degli incidenti. Inoltre, lo studio accurato del comportamento dello iodio in relazione a determinati materiali e condizioni ha prodotto dati e modelli per previsioni affidabili sui reattori PWR, attualmente i più utilizzati per la produzione commerciale di energia elettrica in tutto il mondo.

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