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Development and validation of an integrated numerical tool for scaling control and squeeze treatment optimization (ARISSTON)

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Uno strumento software integrato per gli operatori di pozzi petroliferi

Riuscire a prevedere dove e quando si formeranno incrostazioni minerali in un pozzo petrolifero dà agli operatori un vantaggio distintivo nella lotta a questo comune fenomeno. Lo strumento software ARISSTON lo fa.

Il problema delle incrostazioni minerali è vecchio quanto l'industria petrolifera. Le incrostazioni si formano quando le concentrazioni di minerali inorganici arrivano a sovrasaturazione e precipitano. La sovrasaturazione avviene per l'interazione tra fluidi a temperatura, pressione e/o composizione diverse. Nel tempo, le incrostazioni si accumulano sulle pareti interne delle tubazioni, pompe, valvole, ecc. e limitano, e in casi estremi ostruiscono, il flusso. Tutto ciò fa abbassare la produzione e aumentare i rischi d'incidenti e i costi di manutenzione, soprattutto sotto forma di costosi controlli. Il progetto ARISSTON, guidato dal Centro nazionale per la ricerca scientifica greco, mirava a registrare qualche progresso nella lotta alle incrostazioni minerali. I greci hanno sviluppato uno strumento software modulare per la gestione dei processi fisici e geochimici critici. Varie parti del codice esistente sono state combinate, modificate e armonizzate in un unico modello per questa specifica applicazione. Lo strumento è il primo del suo genere in grado di prevedere i tempi di formazione delle incrostazioni. Esso tiene addirittura conto dei tempi di induzione, l'intervallo tra il punto di sovrasaturazione e la precipitazione. Questo è stato reso possibile da una serie di esperimenti con traccianti radioattivi, sia in laboratorio che nei pozzi petroliferi, che hanno fornito risposte immediate. Sono stati raccolti dati per la calcite e il solfato di bario, due delle incrostazioni minerali più comuni. Sapere dove e quando si formeranno incrostazioni permette agli operatori dei pozzi di prendere decisioni più informate sulle misure correttive. Di volta in volta si possono designare come più efficaci lo spurgo a pressione o l'iniezione di sostanze chimiche dette inibitori, che ritardano o invertono l'accumularsi delle incrostazioni. Il progetto ARISSTON ha anche paragonato l'efficacia di diversi tipi di inibitori, stabilendo le concentrazioni minime di inibitore. Lo strumento ARISSTON è stato sistematicamente valutato con dati reali sul terreno forniti dai membri industriali del consorzio, con risultati favorevoli. Gli operatori di pozzi petroliferi dovrebbero trovare questo strumento molto utile.

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