Imaging avanzato per studi multispettrali aerotrasportati
In linea con il protocollo di Kyoto, l'Unione europea prevede di ridurre in modo significativo le emissioni di gas a effetto serra nei prossimi tre-sette anni. Una delle principali difficoltà della messa in atto del protocollo di Kyoto è la mancanza d'informazione disponibile sul ciclo del carbonio degli ecosistemi montagnosi privi di alberi. Inoltre, fino ad ora, i metodi e strumenti attualmente usati per il bilancio del carbonio riguardavano principalmente stime su vasta scala e non a scala regionale, ossia a scala dei nuovi Stati membri. Per soddisfare questo bisogno, il progetto CARBOMONT si è concentrato sullo studio degli effetti dei cambiamenti d'uso del territorio sulle fonti, pozzi d'assorbimento e flussi del carbonio nelle zone montane europee. Più specificamente, sono stati specificati un certo numero di siti di studio lungo una sezione dell'Europa tra il 42° e il 68° di latitudine nord. In ciascuno dei siti, sono stati studiati in forma comparativa gli ecosistemi gestiti differentemente o abbandonati. I dati quantificati hanno permesso l'analisi della sequestrazione del carbonio e della partizione dei flussi, nonché delle interazioni tra il ciclo del carbonio e quello dell'azoto. Per gli scopi del progetto, è stato sviluppato un nuovo sistema di imaging spettroscopico avanzato, chiamato ASPIS. Il sistema comporta quattro fotocamere digitali con CCD bidimensionali con una efficienza quantica nella gamma spettrale di 0.4-1.0nm e quattro lenti speciali. Il sistema comprende anche una cinecamera pancromatica digitale per la visione e la registrazione di film a grand'angolo in colore reale. Il sistema è dotato pure di GPS per l'identificazione delle coordinate geografiche dell'immagine e di una stazione di lavoro. Usando un aeromobile denominato Sky Arrow 650tc, ASPIS può acquisire quattro immagini digitali allo stesso tempo. Ciascuna immagine rientra in una banda spettrale selezionata nel cielo con l'aiuto di filtri interferenziali. Le misurazioni sono effettuate a un'altezza di 800-1000m dal suolo per ottenere la risoluzione spaziale ottimale. In ciascun sito la fitomassa totale, divisa in materiale vivente e morto, e l'indice dell'area vegetale (LAI) sono campionati in appezzamenti di 10x10m. Usando livelli di biomassa e di composizione delle specie diversi, questi appezzamenti vengono caratterizzati per dare i dati reali da comparare con quelli acquisiti con la rilevazione remota. Per maggiori informazioni, cliccare: http://carbomont.uibk.ac.at(si apre in una nuova finestra)