Affrontare la questione della sicurezza del geneticamente modificato
La maggior parte delle modificazioni genetiche indotte nelle piante GM sono sovente destinate ad aumentarne la resistenza alle infestazioni. Inoltre le modificazioni genetiche possono anche arricchire specifici attributi qualitativi del prodotto finale, per esempio potenziarne il sapore e il colore. Tre delle principali 'alterazioni' delle piante GM sono rappresentate dalla loro capacità di esprimere proteine estranee, la lectina del bucaneve (GNA), l'agglutinina E del fagiolo comune (PHA-E) e la tossina Bacillus thuringiensis (Bt). Tutte e tre queste molecole agiscono da pesticidi naturali, diminuendo in teoria il bisogno di quelli chimici. Tuttavia gli effetti di queste proteine sulla salute umana non sono stati ancora completamente testati. Uno degli obiettivi chiave di SAFOTEST era l'espressione di piante di riso transgeniche che esprimessero queste proteine, e dunque fornire a tutti i partner del progetto fitomateriale idoneo alla ricerca. Sono state lasciate arrivare a maturazione, in condizioni di forte illuminazione, solo le piante che presentavano il transgene richiesto. I risultati hanno mostrato che i livelli d'espressione di PHA-E e GNA erano i più alti nei semi e i più bassi nelle radici e nelle foglie, rispettivamente. L'espressione della tossina Bt era la più bassa nei semi e la più alta nella guaina della foglia. Queste scoperte sono state il primo passo verso studi a lungo termine sugli effetti della presenza di queste proteine negli alimenti transgenici. La tecnologia alle spalle del progetto SAFOTEST potrebbe essere estremamente importante per le aziende del settore privato attive nello sviluppo e nella produzione di cibi GM. Le metodologie sviluppate offrono il quadro necessario tramite il quale governi e organismi di sicurezza alimentare possono valutare la sicurezza e l'idoneità dei cibi GM su più vasta scala.