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Multiphase chemistry of oxygenated species in the troposphere

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Ottimizzare la composizione dei solventi per ridurre l'ozono a livello del suolo

Un modello atmosferico ha permesso di prevedere in che modo i cambi nei prodotti chimici usati come solventi industriali possono alterare la qualità dell'aria in Europa.

Ai livelli superiori dell'atmosfera terrestre, l'ozono blocca il passaggio delle pericolose radiazioni ultraviolette del sole. A livello del suolo è invece la principale componente dello smog fotochimico ed ha quindi conseguenze negative per la salute umana. L'ozono non viene direttamente emesso da qualsiasi fonte, ma da precursori come i composti organici volatili (VOC). I solventi industriali sono una fonte importante di VOC. Per studiare la minore formazione di ozono che potrebbe risultare dai cambi proposti nella composizione chimica dei solventi, è stato commissionato MOST, un progetto EESD. Come principale strumento di lavoro, le undici università e organizzazioni di ricerca partecipanti hanno usato il modello TM3 di chimica/trasporto atmosferici. Il modello è stato ampiamente modificato per adattarlo alle esigenze di MOST. Per prima cosa, è stato necessario incorporare nel modello i solventi in uso e proposti, in particolare quelli ossigenati. Il modello TM3 è stato inoltre ampliato per includervi le 133 differenti specie che partecipano alle 281 differenti reazioni generate con CHEMATA (CHEmical Mechanism Adaptation to Tropospheric Applications). Un team di specialisti dell'università di Creta ha successivamente integrato in TM3 la chimica degli aerosol, per fare in modo che i fenomeni fisici fondamentali, come le deposizioni secca e umida, fossero tenute nella debita considerazione. Per i solventi attualmente in uso, sono stati infine trasferiti dalle basi EMEP/CORINAIR e EDGAR i dati sulle emissioni critiche e le informazioni sulla speciazione dei VOC. Poiché non esistono dati sulle emissioni dei nuovi solventi, il modello è stato usato per condurre una approfondita analisi dei differenti composti ossigenati. Per misurare la capacità di una certa specie di generare ozono, si è fatto riferimento alla concentrazione massima di ozono dopo cinque giorni di modellizzazione e alla quantità totale di ozono creata per unità VOC. TM3 è stato poi fatto girare con e senza le emissioni VOC dei solventi, in modo da determinare l'apporto globale ai livelli di ozono di questa importante fonte di precursori. Il risultato degli esperimenti indica i solventi da usare per ottimizzare la qualità dell'aria.

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