Potenziali artefatti estrogenici e confounder tossici
Le disfunzioni riproduttive nei sistemi acquatici europei sono state associate alle sostanze chimiche ad elevato potere estrogenico. Anche se da molti anni si effettuano valutazioni di rischio dei singoli prodotti chimici, si sa ben poco sull'azione combinata di sostanze tossiche ed estrogeniche. Per capire gli effetti degli estrogeni chimici multipli e di altre sostanze tossiche sugli organismi acquatici è stato usato un approccio integrato. Per rilevare e quantificare i prodotti chimici sono state usate le apparecchiature e metodologie più moderne: lo screening ad elevata produttività e l'analisi statistica. Uno dei principali obiettivi del programma di ricerca ACE era la valutazione dell'estrogenicità apparente di una sostanza chimica, o di un composto chimico, in presenza di un elemento tossico non estrogenico. A tal fine è stato usato uno YES (yeast estrogen screen) modificato, appositamente sviluppato dai ricercatori ACE per studiare le summenzionate interazioni, accoppiato alla ben nota prova E-screen. I risultati hanno dimostrato che gli esperimenti in cui è prevista la valutazione del potenziale estrogenico di una singola sostanza e di sostanze chimiche composte debbono tener conto dei confounder tossici. Queste conclusioni sottolineano la necessità di valutare correttamente la "reale" estrogenicità dei campioni ambientali, in modo da evitare artefatti indotti dalla variazione di un confounder tossico. Viene così spianata la strada all'uso del concetto di Concentration Addition in termini di prevedibilità dell'estrogenicità apparente degli elementi dei composti. Ma i modelli che potrebbero prevedere quantitativamente l'impatto di una certa concentrazione di confounder richiedono marcatori di tossicità e devono ancora essere definiti.