Secondo la ricerca dell'UE il buco dell'ozono nell'Artico continua a crescere
La ricerca svolta nel Circolo Polare Artico con il patrocinio del programma della Comunità europea su ambiente e clima ha rilevato che per il terzo inverno consecutivo si è assistito ad un'estesa distruzione dello strato di ozono. La ricerca rivela in aree dell'emisfero boreale, un impoverimento della concentrazione di ozono fino al 40%. Le maggiori perdite sono state riscontrate negli apici polari, una caratteristica meteorologica rimasta vicina al Polo Nord durante tutto l'inverno. L'impoverimento dell'ozono è causato da temperature più basse del normale e dalla presenza di inquinanti creati dall'uomo, nella fattispecie sottoprodotti di CFC degradato. Sin dalla sua costituzione nel 1996, il Programma per l'ambiente ed il clima ha finanziato circa 34 progetti in questo settore, che hanno coinvolto più di 200 partecipanti provenienti da 20 Paesi europei, ma anche dal Canada, dal Giappone, dalla Russia e dagli Stati Uniti e si sono concentrati su misurazioni su campo della perdita di ozono durante l'inverno e la primavera 1996/1997. Alcuni di questi progetti rientravano nel controllo continuo a lungo termine tramite l'impiego di palloni aerostatici e di strumenti a terra. Altri progetti finanziati comprendono: - l'esperimento polare aviotrasportato, nel quale il velivolo spia russo convertito, Geophysika, ha sorvolato l'Artico; - il Falcon DLR è stato migliorato consentendo delle misurazioni più efficaci dei composti chimici contenenti cloro presenti nell'atmosfera; - la piattaforma MIR ha offerto voli a lunga durata per palloni nella stratosfera, con il compito di misurare la concentrazione di ozono, di biossido di azoto e di altre sostanze; - da Kiruna (Svezia) è stata lanciata una campagna di misurazione aerostatica per la convalida dei rilevamenti del satellite giapponese ILAS; - una serie di voli di palloni di piccole dimensioni che hanno inseguito masse di aria, misurando in loco la perdita dell'ozono; - il satellite preposto per l'esperimento del controllo globale dell'ozono (GOME) ha creato delle mappe relative all'ozono quasi in tempo reale, utilizzate nella pianificazione di esperimenti sul campo e ha fornito informazioni aggiornate in merito alle condizioni dello strato di ozono.