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Fractures and self-healing within the excavation disturbed zone in clays

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Controllo delle zone disturbate intorno allo scavo nei siti delle scorie nucleari

Gli scienziati devono essere in grado di prevedere gli effetti delle perturbazioni a lungo termine sulle rocce circostanti a seguito della costruzione e della messa in opera di un deposito di scorie nucleari. Queste informazioni sono essenziali per garantire la protezione massima per le generazioni future contro la contaminazione del terreno e il rilascio di radionuclidi nell'ambiente.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Le scorie prodotte tramite generazione di energia nucleare possono rimanere pericolose per migliaia di anni. La soluzione gestionale preferita è il deposito sotterraneo in formazioni argillose profonde. Una valutazione delle prestazioni è stata effettuata dal progetto SELFRAC sul destino a lungo termine delle scorie radioattive presenti all'interno dei depositi geologici. La valutazione comprendeva le zone disturbate intorno allo scavo (EDZ), le cui modifiche possono causare una permeabilità maggiore dovuta a proliferazione delle cricche nelle rocce circostanti. Tuttavia, la permeabilità si può ridurre nel tempo grazie alle proprietà autorigeneranti dell'argilla. Lo scopo del consorzio SELFRAC era studiare e quantificare questo processo in due diverse formazioni geologiche. Si tratta dell'argilla opalina del Mont Terri in Svizzera e dell'argilla di Boom nel Belgio settentrionale. La presenza di EDZ potrebbe modificare le caratteristiche meccaniche delle rocce contigue ai tunnel sotterranei. A seguito della chiusura dei tunnel di smaltimento, il sistema si satura con acqua. Questo può causare il rigonfiamento del materiale di riempimento, costituito da argilla indurita (bentonite), velocizzando il processo di chiusura delle fratture. La saturazione può anche portare all'aumento della sollecitazione dovuta ad espansione termica dei solidi e all'acqua di dilavamento e ad una riduzione della resistenza. Questo processo può aumentare ulteriormente le dimensioni delle EDZ. Tuttavia, il riscaldamento potrebbe anche facilitare la velocità di scorrimento nella roccia ospite, accelerando la chiusura delle fratture aperte e riducendo l'impatto delle EDZ. I risultati hanno indicato che le EDZ avevano un impatto minimo sul rilascio dei radionuclidi. Le EDZ potrebbero essere un'area di permeabilità relativamente alta per un periodo, ma è necessaria una valutazione più dettagliata per determinare se possono trasportare inquinanti nell'ambiente. Non è ancora chiaro se una zona di elevata permeabilità circondata da un'area di bassa permeabilità nell'EDZ sia sufficiente per ridurre l'impatto negativo del deposito di scorie.

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