Capire i nano-oggetti
Oltre alla sfida legata alla manipolazione, un altro problema è che le cariche elettriche rendono imprevedibile il movimento di oggetti su nanoscala. E per rendere le cose ancora più difficili, entrambi questi fattori dipendono dall'ambiente dell'oggetto osservato. Ciò significa che anche i compiti di manipolazione di base (afferrare e specialmente rilasciare) si sono dimostrati problematici. Il progetto Nanorac (Nano robotic for assembly characterisation) puntava a capire, modellare e riprodurre il comportamento dinamico di oggetti incredibilmente piccoli nel loro ambiente e a sviluppare dispositivi per manipolarli. Questa ricerca finanziata dall'UE ha prodotto con successo due minuscoli dispositivi per afferrare anche i componenti più piccoli che funzionano bene con i vincoli di un lavoro su scala così ridotta. Un altro obiettivo era creare un sistema in grado di fornire a un utente inesperto un feedback per completare queste attività. È stata così ottenuta un'interfaccia uomo-macchina sensibile al tocco che consente ai ricercatori di simulare direttamente le situazioni per favorire la comprensione da parte dell'operatore. Il progetto ha riunito la tecnologia sviluppata in precedenza per creare array di nanotubi di carbonio uniformi e distribuiti regolarmente per le analisi. Un tale sistema consente agli scienziati e agli utenti inesperti di affrontare le difficoltà di spostare e identificare oggetti minuscoli e facilita anche l'analisi di dispositivi utili.