I nanocavi sono meglio dei nanotubi?
I limiti dell'uso di nanotubi ha spinto il settore a cercare alternative inorganiche. Una di queste sono i nanocavi con molibdeno, zolfo e iodio (MoSI), con nanotubi WS2 che presentano il potenziale maggiore. Tra le loro proprietà più interessanti vi sono una facile produzione scalabile rapidamente, l'uniformità dei diametri e del tipo elettronico e le proprietà funzionali molto simili ai nanotubi di carbonio. Ma essendo una nuova classe di materiali, devono ancora essere studiati approfonditamente per le applicazioni pratiche e tecnologiche. Il progetto Pepinen (Processing and electron probing inorganic nanostructures for emerging nanotechnologies) puntava a mettere in rilievo le problematiche di questi prodotti, collegando il loro continuo sviluppo nanotecnologico con un uso efficace nelle applicazioni multifunzionali. L'obiettivo centrale era studiare il potenziale di nuovi nanotubi e nanocavi come futuri componenti su nanoscala. Il progetto finanziato dall'UE ha condotto uno studio strutturale completo dei nanocavi Mo6S4.5I4.5 usando una combinazione di microscopia specifica e tecniche spettroscopiche. I risultati hanno rivelato che questi nanocavi hanno una natura multicristallografica altamente difettiva caratterizzata da un'assenza completa di ordine esteso. L'esito era esattamente opposto nel caso dei risultati ottenuti per i nanocavi più ordinati Mo6S3I6. Determinando la struttura dei nanocavi Mo6S4.5I4.5 i ricercatori hanno potuto condurre diversi calcoli per prevedere il comportamento elettronico dei singoli nanocavi e dei fasci di nanocavi. Altri esperimenti hanno promosso la spiegazione dei problemi di lavorazione per i nanocavi Mo6S2I8 e lo sviluppo di metodologie per la loro dispersione e separazione. Concentrandosi su una ricerca base essenziale e di alta qualità, Pepinen ha contribuito all'eccellenza e alla competitività europee nello studio di alternative inorganiche ai nanotubi di carbonio.