Limitare il rischio della legionellosi in Europa
La legionellosi è contratta ogni anno da diverse migliaia di europei, per alcuni dei quali la malattia risulta fatale. I batteri Legionella, causa della malattia, si trovano nelle nostre riserve d'acqua e possono raggiungere livelli pericolosi in condizioni a loro favorevoli. Sfortunatamente i metodi di rilevamento tradizionali sono lenti e soggetti a una serie di altri problemi. Al fine di evitare serie epidemie, è necessario un approccio più efficace. Questo è stato l'obiettivo del progetto Immunolegio ("Rapid biotechniques based on immunosensors for in situ detection of legionella in industrial and environmental water samples"), finanziato dall'UE. Anziché raccogliere campioni d'acqua da sottoporre a lunghi esami in laboratorio, è stato sviluppato un biosensore in situ che sfrutta la reazione dei batteri Legionella quando esposti a un campo magnetico. Sono stati identificati anticorpi appropriati, attaccati al chip del sensore tramite perline paramagnetiche. Il team Immunolegio è riuscito anche a vincere la sfida di racchiudere tutta l'elettronica e i software all'interno di un'unità portatile palmare: un requisito d'uso fondamentale. Le difficoltà iniziali con l'analisi dei campioni sono state superate col passaggio a un formato in 'batch'. Test e regolazioni di vasta portata hanno contribuito a migliorare ulteriormente le prestazioni del biosensore riducendo contemporaneamente i costi di produzione. Vista la natura innovativa della strumentazione, ai potenziali utenti finali sono state messe a disposizione documentazione e formazione accurate. Fornendo un riscontro molto più veloce sulle concentrazioni di Legionella, il nuovo biosensore contribuirà a ridurre l'esposizione della popolazione ai livelli critici di questi pericolosi batteri.