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Contenuto archiviato il 2024-04-22

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Articoli di approfondimento - La tecnologia ambientale per gli anziani, progettata dagli anziani

Della tecnologia che permette di monitorare la salute delle persone, garantire la sicurezza delle loro case e aiutarle a rimanere in forma e collegate con la famiglia e gli amici, potranno beneficiare forse più gli anziani di qualsiasi altro gruppo sociale, ma soltanto se saranno capaci e disposti a usarla. Alcuni ricercatori finanziati dall'UE stanno superando le barriere verso l'accettazione e la fruibilità dei sistemi di domotica per categorie deboli attraverso una progettazione innovativa orientata all'utente.

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La tecnologia ambientale intelligente, che utilizza sensori e attuatori per controllare dinamicamente l'illuminazione o il riscaldamento, avvertire se una finestra è rimasta aperta o allertare automaticamente i servizi di emergenza in caso di incidente, ha fatto molta strada negli ultimi anni. Per le più giovani generazioni tecnologiche stanno diventando popolari le case intelligenti che possono essere controllate in remoto o che possono autocontrollarsi in modo intelligente. Nel frattempo, i sistemi intelligenti stanno facendo la loro comparsa nelle case di cura e negli ambienti di vita assistita per aiutare gli accompagnatori ad offrire alle persone anziane più comfort e sicurezza. Ma tra questi due modelli c'è un gran numero di persone più anziane che potrebbero trarre beneficio dalla tecnologia ambientale, ma la trovano troppo difficile da usare o potenzialmente troppo invadente. "Benché riconoscano i vantaggi della tecnologia ambientale, molti anziani non hanno mai usato un computer e trovano difficoltà ad apprendere nuove tecnologie. C'è poi il fatto che a molti non piace l'idea che qualcun altro possa monitorare o controllare il loro ambiente domestico... è un po' troppo simile al ''Grande Fratello''," fa notare Elena Avatangelou, ricercatrice senior del progetto Soprano ("Service orientated programmable smart environments for older Europeans"). La sfida è dunque di sviluppare sistemi, dispositivi e interfacce che gli anziani possono utilizzare agevolmente, intuitivamente e in modo indipendente nel loro ambiente domestico, senza dover affrontare le difficoltà spesso legate all'apprendimento dei sistemi di casa intelligente e senza sentirsi sentirsi continuamente osservati. La Avatangelou e altri ricercatori impegnati nel progetto Soprano, supportato dalla Commissione europea con 7 milioni di euro di finanziamenti, hanno affrontato il problema sviluppando un sistema AAL (Ambient Assisted Living) progettato non solo da esperti, ma anche dagli anziani stessi. La loro ricerca, che coinvolge 25 partner accademici e industriali nonché fornitori di servizi di teleassistenza in sette paesi, si è concentrata sullo sviluppo di servizi di vita assistita intelligenti basati sulle TI volti a favorire l'indipendenza degli anziani e a migliorare la qualità della vita nel contesto dell'invecchiamento della popolazione europea. Seguendo una metodologia di progettazione E&AR (Experience and Application Research) e organizzando incontri periodici focus group con gli utenti finali, i ricercatori sono riusciti a garantire la messa a punto anche dei più piccoli dettagli del sistema Soprano per assicurare l'usabilità e i requisiti di accettazione degli utenti. Basato su una architettura aperta che consente di installare e configurare diverse applicazioni modulari a seconda delle esigenze dei singoli utenti, il sistema è in grado di monitorare in modo intelligente la casa di un utente, avvertirlo se qualcuno è alla porta d'ingresso, ricordargli di spegnere il forno o di prendere le sue medicine, monitorare la sua salute e dare l'allerta in caso di caduta, tra le molte altre potenziali applicazioni. "Invece di guardare l'elenco delle esigenze degli utenti, sviluppare e testare un prototipo, abbiamo continuamente consultato gli utenti finali su ciò che desideravano, ciò che gli piaceva o non piaceva", dice la Avatangelou, senior project manager presso la Exodus, azienda di informatica greca e partner coordinatore del progetto Soprano. "I risultati sono stati spesso abbastanza sorprendenti". Ad esempio, inizialmente gli sviluppatori pensavano che la visualizzazione di una serie di icone colorate su uno schermo televisivo o su un touch screen per controllare le varie applicazioni - per vedere chi è alla porta o controllare se le finestre sono chiuse - fosse un'interfaccia intuitiva. Gli utenti finali, invece, hanno risposto meglio quando le icone sono state sostituite con dei numeri, in quanto l'interfaccia assomigliava molto di più ai pulsanti sul telecomando del televisore, che erano già abituati a utilizzare. Per gli utenti non abituati alla tecnologia tali modifiche, apparentemente semplici nella progettazione e funzionalità dell'interfaccia, possono fare un'enorme differenza in termini di usabilità e, soprattutto, di accettazione. Analogamente, un programma per incoraggiare gli utenti a praticare un moderato esercizio fisico ha riscosso un grande consenso perché gli sviluppatori hanno usato un avatar virtuale piuttosto che una persona reale, come avviene nella maggior parte dei video di esercizio fisico. "Gli utenti di prova erano più a loro agio a fare gli esercizi perché non avevano la sensazione di dover competere con una persona più giovane e allenata di loro", spiega la Avatangelou. L'utente tiene il controllo Fondamentalmente, il sistema è stato progettato per dare agli utenti finali il maggior controllo possibile, pur rimanendo facile da usare. Per attenuare le preoccupazioni "Grande Fratello", il sistema risponde in modo intelligente agli eventi in ambiente domestico e lancia un'allerta soltanto se rileva che qualcosa è seriamente sbagliato. "Mentre gli altri sistemi AAL avviserebbero immediatamente qualcuno se un utente dimentica di prendere le sue medicine - per esempio - il sistema Soprano lo ricorderà prima all'utente e avvisa qualcun altro soltanto se i richiami sono continuamente ignorati o se altri sensori indicano un problema più grave", spiega la Avatangelou. "Come e quando questi avvisi compaiono può essere configurato per ogni singolo utente a seconda delle sue esigenze specifiche e del suo ambiente". In numerose prove condotte in laboratorio e in ambiente domestico, che hanno coinvolto più di 300 partecipanti in Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito, gli utenti finali hanno particolarmente apprezzato le applicazioni che li aiutavano a ricordarsi di fare determinate cose: che fosse prendere le loro medicine, spegnere il forno o chiudere le finestre prima di uscire. Hanno anche apprezzato la sensazione di maggiore sicurezza e protezione offerta dal sistema, sapendo che otterranno aiuto in caso di incidente o caduta, ma senza la sensazione che ogni loro movimento viene monitorato. Bas Goossen della Stichting Smart Homes, un partner olandese del progetto, spiega: "Le persone anziane che hanno bisogno della tecnologia non devono adattare le loro vite alla tecnologia, dobbiamo piuttosto cercare di adattare la tecnologia... adattandola al loro stile di vita in modo che possano vivere la loro vita con l'aiuto di questa tecnologia". Benché il sistema Soprano sia ancora un prototipo, l'architettura aperta e il middleware sono stati resi disponibili con una licenza open source e i risultati del progetto, sul modo migliore per progettare sistemi AAL per gli utenti anziani, sono messi a disposizione di altri ricercatori impegnati in questo campo. "C'è stato un grande interesse nel nostro lavoro e siamo attualmente alla ricerca di fonti di finanziamento per continuare la ricerca", dice la Avatangelou. "Dato l'invecchiamento della popolazione europea, nei prossimi anni un numero sempre maggiore di persone potrà trarre beneficio da questo tipo di tecnologia, ma la sfida più grande sarà come pagarla e chi la pagherà". Il progetto SOPRANO ha ricevuto finanziamenti per la ricerca nell'ambito del Sesto programma quadro dell'Unione europea. Link utili: - Progetto "Service orientated programmable smart environments for older Europeans" - Record dei dati del progetto Soprano su CORDIS Articoli correlati: - SMILING migliora la qualità della vita - Innovazione per la terza età... un dovere per gli europei - Strumenti medici individuano i pazienti che hanno bisogno di aiuto - Progetto dell'Unione europea consente alle persone anziane di vivere autonomamente - Eurodeputati dichiarano che le nuove TIC per gli anziani ne devono rispettare la dignità