European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Contenuto archiviato il 2024-06-16

Realising the economic potential of renewable resources - bioproducts from non-food crops

Article Category

Article available in the following languages:

Potenziali fabbriche vegetali per ottenere risorse rinnovabili

Le piante producono una varietà di prodotti, il cui potenziale deve ancora essere realizzato nei processi industriali. Nuove fonti combustibili, biopolimeri e prodotti oleaginosi rappresentano solo alcuni esempi di prodotti che potremmo vedere impiegati nel prossimo decennio.

Tecnologie industriali icon Tecnologie industriali

Il potenziale dello sviluppo di bioprodotti per colture non alimentari promette molti vantaggi. Milioni di anni di evoluzione hanno determinato una struttura molecolare che di norma non ha eguali nei materiali costruiti dall'uomo. Inoltre, le colture possono fungere da notevole pozzo di assorbimento del carbonio, se gestite in modo corretto. Inoltre è più probabile che i prodotti naturali siano prontamente degradabili e riciclabili. Tuttavia, per realizzare il potenziale europeo agricolo, industriale e di mercato, occorre un'analisi integrata pianificata per il futuro delle applicazioni non alimentari. Un consorzio di 12 partner (che si sono avvalsi della consulenza di 45 esperti provenienti dall'Europa, dagli Stati Uniti e da luoghi anche più lontani) si è riunito per costituire un progetto finanziato dall'UE interessato al potenziale non sfruttato dei bioprodotti. Il progetto multidisciplinare Epobio ("Realising the economic potential of renewable resources - bioproducts from non-food crops") si proponeva primariamente di esaminare le sfide scientifiche e tecniche che le colture non alimentari si trovano di fronte, tenendo conto dei vincoli legali, sociali e ambientali. Puntando a una presenza sul mercato entro il 2020, Epobio ha identificato nelle membrane cellulari vegetali, negli oli vegetali e nei biopolimeri importanti aree per nuove attività internazionali di ricerca. Il risultato chiave del progetto Epobio è costituito da 12 rapporti, seminari che hanno identificato priorità d'intervento per lo sviluppo della bioeconomia in tali aree. I settori biotecnologici trattati nei rapporti comprendono la saccarificazione di membrane cellulari per la produzione di biocarburanti, un lubrificante dall'olio da coltura di crambe abissinica e fonti alternative di gomma. Le piattaforme di colture oleaginose costituiscono anche un'area di primo piano da tenere in considerazione nel quadro degli impieghi industriali, compresa la produzione chimica e biopolimerica. È stato anche affrontato il tema delle applicazioni industriali di micro e macroalghe, ovvero le alghe marine. In particolare un seminario si è occupato delle potenzialità delle piante verdi per l'utilizzo dell'energia solare. Poiché i finanziamenti sono essenziali per la ricerca e lo sviluppo (R&S), Epobio aveva identificato organi di finanziamento per la ricerca e i responsabili di politiche dell'Unione europea già dalle prime fasi del progetto. Nel corso di incontri con funzionari della Commissione si è assistito alla discussione sulla politica attuale e sugli effetti di finanziamenti e politiche. Un'ampia diffusione garantirà che i risultati di Epobio frutteranno risultati economici a vantaggio della società e di imprenditori dotati di lungimiranza e atteggiamento mentale verde. Il sito Web alla pagina http://www.epobio.net presenta l'aspetto pubblico del progetto in non meno di sette lingue. Inoltre sono in distribuzione due CD come pacchetto insieme alla relazione "The impact of non-food research 1988-2008" (L'impatto della ricerca non alimentare 1988-2008).

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione