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The discovery of future neuro-therapeutic molecules

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Piccole molecole per le cellule staminali neurali

Gli scienziati europei si sono avvalsi della genetica chimica per scoprire molecole che potrebbero servire da futuri farmaci rigenerativi per il trattamento di malattie neurologiche e neurodegenerative.

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Le cellule staminali hanno un enorme potenziale nel campo della medicina rigenerativa per la riparazione dei tessuti e la terapia. Tuttavia, nonostante approfondite ricerche, la manipolazione e la manutenzione delle proprietà delle cellule staminali rappresentano ancora una sfida per gli scienziati di tutto il mondo. Le piccole molecole possono sostituire i fattori biologici di segnalazione per la manutenzione delle cellule staminali embrionali del topo, oltre ad un approccio simile che si ritiene possa essere tenuto per altre popolazioni di cellule staminali. Si prevede inotlre che i modulatori chimici responsabili dell'aumento della crescita, della sopravvivenza o della differenziazione delle cellule nervose possano essere impiegati in strategie di prevenzione o di recupero nelle malattie neurodegenerative. Similmente, i composti inibitori possono servire per bloccare la crescita delle cellule neurali staminali tumorali. L'obiettivo finale del progetto Neuroscreen "The discovery of future neuro-therapeutic molecules" finanziato dall'Unione europea era di scoprire potenziali farmaci di rilevanza per le malattie neurologiche, la medicina rigenerativa e il cancro. Più in particolare, i partner del progetto si sono concentrati sulla realizzazione di test biologici unici al fine di sviluppare e valutare la capacità biologica di modulazione delle piccole molecole. Tali molecole sono state progettate e sintetizzati utilizzando una chimica avanzata e testata su roditori, unitamente a linee cellulari neuronali umane prima di passare per le cellule staminali neuronali. I partner del progetto hanno prospettato che i composti di piccole dimensioni avranno un enorme potenziale commerciale non appena entrati sul mercato attraverso un processo piuttosto accelerato e serviranno da additivi per i terreni colturali, comportando una riduzione del costo della coltura di cellule staminali. Le procedure per il controllo della qualità delle cellule staminali neurali sono state, inoltre, standardizzate grazie all'istituzione di un impianto di stoccaggio. Ciò ha garantito coerenza alla fonte del materiale biologico. Il progetto Neuroscreen ha impostato un flusso di lavoro di successo a partire da biotest unici e una banca di cellule staminali per lo screening automatizzato dei composti di piccole dimensioni. Questi strumenti si riveleranno fondamentali per trasferire queste conoscenze a nuovi prodotti, processi e servizi, a beneficio dei pazienti e un miglioramento della salute pubblica.

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