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DEVELOPMENT OF GENERIC 'ON SITE' MOLECULAR DIAGNOSTICS FOR EU QUARANTINE PESTS AND PATHOGENS'

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Migliore diagnostica per i fitopatogeni da quarantena

La trasmissione di infezioni patogene attraverso le frontiere dei paesi ha creato allarme nell'UE. Un consorzio europeo ha affrontato questi timori migliorando gli strumenti di diagnostica molecolare per individuare i patogeni da quarantena.

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Le infezioni possono avere un grave impatto sanitario ed economico, e ciò evidenzia la necessità di prendere misure precauzionali quali la quarantena delle piante da trasportare attraverso le frontiere. Malgrado tali misure, a meno che non vi siano strumenti sensibili e specifici per diagnosticare l'agente patogeno agli stadi iniziali, non si può escludere la diffusione delle infezioni. Cercando di contribuire in questo senso, il progetto PORT CHECK ("Development of generic 'on site' molecular diagnostics for EU quarantine pests and pathogen"), finanziato dall'UE, ha sviluppato e valutato dei test sulla reazione a catena della polimerasi (PCR) in tempo reale per una serie di importanti organismi nocivi, incluso il patogeno della morte improvvisa della quercia (Phytophthora ramorum) e il nematode del pino (Bursaphelenchus xylophilus). Il test PCR in tempo reale è una tecnica che prevede l'amplificazione di poche sequenze di DNA in milioni di copie, permettendo così l'individuazione sensibile e quantitativa dei patogeni. I partner del progetto hanno ottimizzato l'intero procedimento, dalla preparazione dei campioni e l'allestimento di reazioni d'individuazione per la PCR in tempo reale fino all'interpretazione dei risultati. La partecipazione al progetto di piccole e medie imprese (PMI) ha garantito la disponibilità di attrezzatura e kit prototipi, reagenti e dispositivi portatili PRC. I protocolli generati sono stati convalidati utilizzando materiale infettato e sono stati redatti in un opuscolo che includeva i metodi per individuare 12 differenti patogeni e pesti da quarantena. Tramite test in Europa, si è visto che gli utenti non specializzati potevano ottenere risultati equivalenti a quelli ottenuti in laboratorio in meno di due ore, e ciò poteva essere fatto fuori dal laboratorio. Questi risultati incoraggianti hanno dimostrato che gli strumenti e le procedure PORT CHECK potrebbero essere sfruttati dai laboratori e dai servizi di controllo fitosanitari per gli stati membri dell'UE, nonché nei punti doganali. L'adozione di questa nuova tecnologia dovrebbe migliorare le ispezioni fitosanitarie e ridurre il rischio di importare ed esportare organismi nocivi, prevenendo così qualsiasi effetto negativo di tale trasmissione a livello sociale e ambientale.

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