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Migrating cancer stem cells in breast and colon cancer

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Chiarire il profilo delle cellule staminali tumorali migranti

Si ritiene che mirare alle cellule staminali tumorali (CSC) sia il modo per avanzare nella lotta contro il cancro. Eminenti scienziati europei del settore hanno lavorato per chiarire il profilo e la funzione di CSC nel cancro del colon e del seno.

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Il concetto secondo cui l'insorgenza e la persistenza del cancro sia un risultato di una ridotta popolazione di cellule, ovvero le CSC, è stato presentato verso la fine del secolo scorso. Nel corso degli anni, la ricerca ha dimostrato che le CSC non sono responsabili solo dell'invasione locale e della metastasi a distanza, ma anche della farmacoresistenza e della remissione. Nonostante gli ingentissimi contributi scientifici, la nostra comprensione del profilo delle CSC resta limitata, ostacolando lo sviluppo di terapie anticancro personalizzate. Il progetto MCSCS ("Migrating cancer stem cells in breast and colon cancer"), finanziato dall'UE, si proponeva principalmente l'obiettivo di comprendere il funzionamento, la regolazione e l'evoluzione delle CSC migranti in un organismo pluricellulare. Per realizzare tale obiettivo, i partner di progetto si sono serviti di modelli animali per identificare e isolare MCSC del seno e del colon e, infine, hanno trasferito i risultati in grandi raccolte di tumori umani. Tra gli obiettivi di progetto, rientrava la definizione della "firma MCSC", in altre parole, l'identificazione delle caratteristiche chiave di tali cellule per poter sviluppare futuri approcci terapeutici personalizzati. Tra le caratteristiche principali dei tumori intestinali e mammari si evidenzia un percorso di segnale Wnt attivato, che dimostra chiaramente come la sua molecola effettore (la beta catenina) rappresenti un marcatore funzionale di CSC. Un'altra caratteristica MCSC è risultata la presenza del gene ZEB1 riguardo al quale è stato scoperto che rende più oncogene le CSC, up-regolando alcuni fattori della cellula staminale. I ricercatori hanno anche scoperto come modifiche epigenetiche nel genoma delle MCSC fossero determinanti nella definizione del profilo di tali cellule e potrebbero costituire potenzialmente bersagli terapeutici. Hanno concluso che, per chiarire l'eterogeneità funzionale delle MCSC, è necessaria una combinazione di analisi genomiche, di espressione dei geni e di antigene superficiale delle cellule. Infine, sono stati generati modelli di cellule umane che presentano mutazioni mirate nei geni di cui si conosce l'azione limitante nelle CSC. Tali modelli sono stati utilizzati per eseguire analisi farmacogenomiche e individuare relazioni specifiche genotipo-farmaco che potrebbero contribuire alla sviluppo di terapie mirate alle CSC. Le conclusioni del progetto MCSCS hanno apportato un notevole contribuito alla comprensione della biologia e al funzionamento di CSC dell'intestino e del seno. La comprensione di come tali cellule determinano l'insorgenza del tumore originario e contribuiscono alla malattia metastatica contribuirà a progettare terapie anticancro più efficaci.

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