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Quantum Dot-Based Highly Sensitive Immunoassays for Multiplexed Diagnostics of Alzheimer's Disease

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Un test diagnostico sensibile per l'Alzheimer

Milioni di persone nel mondo sono affette da un qualche tipo di demenza. Strumenti che offrono una tempestiva e precisa diagnosi della malattia potrebbero ritardare in modo significativo la progressione della malattia o addirittura curare i sintomi principali.

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La malattia di Alzheimer (AD) si sta trasformando in un grave problema sanitario nei paesi occidentali. I metodi di diagnosi attuali richiedono molto tempo e non sono disponibili test adeguati per monitorare la progressione della malattia. Sono quindi necessari nuovi strumenti diagnostici e prognostici per alleviare la sofferenza dei pazienti dovuta ai monitoraggi continui. Cercando di affrontare la questione, il progetto NANOGNOSTICS ("Quantum dot-based highly sensitive immunoassays for multiplexed diagnostics of Alzheimer's disease"), finanziato dall'UE, si prefigge di sviluppare uno strumento innovativo per individuare le alterazioni degli schemi di espressione delle proteine causate dall'AD. La tecnologia NANOGNOSTICS si basa su un test immunologico multiplex in cui il rilevamento di un biomarker viene eseguito da due anticorpi diversamente etichettati. Quando i due anticorpi rilevano la stessa molecola, entrano in stretta prossimità e si verifica un fenomeno naturale noto come trasferimento di risonanza in fluorescenza (FRET). Questo fenomeno richiedeva che i coloranti impiegati avessero spettri di emissione e di assorbimento sovrapposti, e che gli anticorpi fossero raccolti sulla stessa molecola da un altro livello di forte interazione, l'interazione biotina-streptavidina. Il vantaggio di questa tecnologia rispetto ai test immunologici standard sta nell'amplificazione del segnale generato, che la rende abbastanza sensibile per rivelare piccole quantità di proteine nel sangue umano. È importante sottolineare che i ricercatori sono fiduciosi che la diagnosi possa essere fatta in meno di 10 minuti dopo la raccolta del campione ematico. Come alternativa alle colorazioni fluorescenti, i partner del progetto hanno sfruttato le nanoparticelle note come punti quantici di semiconduttori (QD). Le loro singolari proprietà fotofisiche combinate con le lunghezze d'onda di assorbimento ed emissione dipendenti dalle loro dimensioni, rendono i QD candidati ideali a tali fini. Pertanto, sono stati studiati una varietà di QD per la loro idoneità a essere utilizzati in saggi biologici clinici FRET altamente sensibili. I ricercatori hanno lavorato all'applicabilità di varie proteine​come biomarcatori della malattia di Alzheimer, e hanno concentrato l'attenzione in particolare sul fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF), EGF e L-selectina. Sono stati costruiti test supplementari basati sulla forma aggregata del peptide beta-amiloide, la caratterisitca dell'AD. È stata eseguita l'applicazione dei test NANOGNOSTICS su campioni di sangue e fluido cerebrospinale di pazienti con AD. Il rilevamento altamente specifico e sensibile del VEGF ha dimostrato la fattibilità del test per il rilevamento di biomarcatori. Benché la tecnologia dimostri sensibilità nel rilevamento di proteine e dovrebbe migliorare la diagnosi precoce dell'AD, le incongruenze segnalate sui biomarcatori AD vietano ancora l'applicabilità clinica del metodo.

Parole chiave

Morbo di Alzheimer, biomarker, trasferimento per risonanza in fluorescenza, test immunologico, punti quantici, diagnosi di malattia

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