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Proposte della Commissione in materia di attuazione dell'Agenda 2000 - Preparare l'UE all'allargamento

La Commissione europea ha adottato una serie di proposte legislative volte a realizzare in pratica la sua comunicazione Agenda 2000, pubblicata nel luglio 1997. Il pacchetto di proposte è destinato a riformare talune politiche essenziali dell'UE ed a istituire la piattaforma f...

La Commissione europea ha adottato una serie di proposte legislative volte a realizzare in pratica la sua comunicazione Agenda 2000, pubblicata nel luglio 1997. Il pacchetto di proposte è destinato a riformare talune politiche essenziali dell'UE ed a istituire la piattaforma finanziaria necessaria per accogliere nell'UE alcuni nuovi Stati membri nei primi anni del secolo XXI. Il pacchetto comprende quattro elementi fondamentali: - una serie di proposte relative alla riforma della Politica agricola comune (CAP). Queste dovrebbero entrare in vigore nel 2000 e consistere essenzialmente nella riduzione dei prezzi di sostegno del mercato per diversi tipi di prodotti, controbilanciati da uno spostamento verso maggiori aiuti diretti ai produttori. L'obiettivo è di migliorare la competitività dell'agricoltura dell'UE, sui mercati sia interni che mondiali, scoraggiando la produzione di eccedenti; - proposte di nuovi regolamenti sui Fondi strutturali per il periodo 2000-2006. Con queste la Commissione intende concentrare le risorse, semplificando allo stesso tempo i Fondi strutturali ed aumentandone la trasparenza. I Fondi dovrebbero perseguire tre obiettivi: . obiettivo 1: aiuto alle regioni più povere dell'UE (quelle cioé in cui il PIL pro capite è inferiore al 75% della media UE); . obiettivo 2: aiuto alla riconversione socioeconomica delle zone con problemi strutturali, segnatamente le zone industriali in declino e zone la cui base economica non risulta abbastanza diversificata; . obiettivo 3: aiuto all'adeguamento ed all'ammodernamento delle politiche e delle strutture nel campo dell'istruzione, della formazione e dell'occupazione. Alle zone dell'obiettivo 1, che comprendono circa il 20% della popolazione dell'UE, dovrebbero andare circa i due terzi dei contributi complessivi dei Fondi strutturali. L'obiettivo 2 dovrebbe interessare un ulteriore 18% della popolazione dell'UE. Gli aiuti destinati alle zone oggi sussidiate dai Fondi strutturali, ma non più ammissibili in futuro, dovrebbero essere ridotti gradualmente nell'arco di diversi anni. La Commissione ha inoltre presentato proposte relative a tre iniziative comunitarie: promozione della cooperazione transnazionale volta ad incentivare lo sviluppo delle regioni, lo sviluppo rurale ed a lottare contro le diseguaglianze. Il pacchetto comprende anche azioni volte a migliorare la gestione dei Fondi, il decentramento e lo sviluppo di meccanismi di controllo, compreso il controllo finanziario. Il Fondo di coesione verrà confermato , con qualche modifica per potenziare al massimo l'investimento privato e migliorare la protezione dell'ambiente. Il bilancio delle politiche strutturali dell'UE nel periodo 2000-2006 ammonterà a 286.000 MECU (a prezzi 1999). Di questi, 218.400 MECU dovrebbero essere attribuiti ai Fondi strutturali, 20.800 MECU al Fondo di coesione e 46.800 MECU ai paesi candidati (compresi i 7.280 MECU dell'aiuto di preadesione). - le proposte di strumenti di aiuto preadesione prevedono l'erogazione di circa 3.000 MECU all'anno ai paesi dell'Europa centrale ed orientale ed a Cipro nel periodo 2000-2006. Ad integrazione del potenziamento della capacità amministrativa e giuridica e dell'adozione della legislazione comunitaria, sostenuti dall'attuale programma PHARE, l'aiuto è destinato al settore agricolo ed alle politiche strutturali dei paesi candidati. L'aiuto preadesione sarà gestito nell'ambito del partenariato di adesione stipulato tra i singoli paesi e la Commissione. - L'elemento finale del pacchetto è la proposta di prospettive finanziarie UE per il periodo 2000-2006 - ossia il quadro finanziario generale nel cui ambito è calcolato il bilancio preventivo annuale. La proposta comprende alcuni impegni nelle principali aree di politica ed esamina l'impatto potenziale di altri Stati membri negli ultimi anni di tale periodo. In linea di massima, la Commissione intende mantenere le spese agricole o di politica strutturale ai livelli attuali o appena inferiori, aumentando la spesa a favore delle politiche interne - ricerca inclusa - con un conseguente più forte impatto sulla creazione di posti di lavoro. Anche la spesa per le politiche esterne aumenterà leggermente. In base alle proposte della Commissione, il bilancio comunitario dovrebbe restare in generale al di sotto del tetto dell'1,27% del PIL annuo dell'Unione, che è il limite fissato nel 1992 dai capi di Stato e di governo riuniti ad Edimburgo, quando dono state stabilite le prospettive finanziarie per il periodo 1993-1999. Nel 2000 l'impegno complessivo dovrebbe raggiungere i 101.530 MECU ed aumentare entro il 2006 a 105,230 MECU, rispettando in tal modo la linea di crescita economica prevista. La spesa per le politiche interne, delle quali la ricerca costituisce la parte principale, dovrebbe passare da 6.390 MECU nel 2000 a 7.900 MECU nel 2006. In base all'accordo stipulato ad Edimburgo, la spesa della ricerca dovrebbe essere compresa tra la metà ed i due terzi della dotazione complessiva per le politiche interne in base alle attuali prospettive finanziarie; nelle discussioni inerenti al Quinto programma quadro la Commissione ha affermato di volerla confermare. La dotazione proposta dalla Commissione per il programma è ben al di qua di tale margine, collocandosi a 4.000 MECU nel 2000, destinati a crescere fino a 4.400 MECU nel 2002. Ora il pacchetto di proposte adottato dalla Commissione il 18 marzo 1998 sarà discusso dal Parlamento europeo e dal Consiglio ed ogni strumento sarà adottato nel rispetto delle procedure giuridiche dell'UE. La Commissione intende far approvare l'intero pacchetto entro la fine del 1999, in modo di rendere gli strumenti operativi nel 2000.