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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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CORDIS al Forum Europeo della Robotica 2019: In che modo i robot sono sempre più presenti nel settore dell’assistenza sanitaria

Dal 20 al 22 marzo CORDIS ha avuto il grande piacere di partecipare al Forum europeo della Robotica a Bucarest. Una delle cose che ha davvero colpito chi vi scrive è stato il numero di robot presentati all’esposizione a essere stato progettato e costruito pensando all’assistenza sanitaria.

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Come già trattato nell’articolo di apertura dei nostri contenuti speciali sulla robotica nell'ultima rivista Research*eu, i robot si stanno facendo rapidamente strada in molti settori della nostra società. Uno di questi, a causa dell’invecchiamento della popolazione in Europa, è il settore dell’assistenza sanitaria dove saranno necessarie soluzioni innovative per prendersi cura dei nostri anziani. Ma non è solo nella cura degli anziani che i robot apporteranno un prezioso contributo alla nostra futura assistenza sanitaria, e questo è risultato evidente passeggiando tra gli spazi dedicati all’edizione 2019 del Forum europeo della Robotica, dove i robot ad aver più impressionato chi vi scrive sono stati quelli sviluppati per affrontare specifiche necessità sanitarie. QT aiuta i bambini con autismo Infatti, il primissimo robot con cui chi vi scrive è entrato in contatto è stato il QT robot, creato all’Università del Lussemburgo per aiutare i bambini con autismo a sviluppare al meglio le loro competenze sociali ed emotive (potete vedere QT nella fotografia che accompagna questo articolo!) Ciò che rende QT così emozionante è il fatto che i robot «sociali» sono strumenti efficaci per rendere l’assistenza sanitaria e l’insegnamento più accessibili e sono progettati per essere accessibili anche agli specialisti in campi diversi dalla robotica. Come dimostrato a Bucarest, QT aiuta i bambini attraverso una serie di giochi: ad esempio, si regge in mano una carta che presenta una particolare emozione (felicità, disgusto, ecc.) e QT imita l’emozione e fornisce una breve spiegazione, facile da comprendere, di quando ci si aspetta che uno provi quella particolare emozione. QT è attualmente utilizzato in Lussemburgo, Belgio, Francia e Germania, fa parte del progetto SecureIoT, finanziato dall’UE, e ha ricevuto anche finanziamenti attraverso lo Strumento PMI nel progetto QTrobot. Un’aggiunta robotica alla carrozzella elettrica Un’altra innovazione ad aver lasciato il segno su chi vi scrive è stato un nuovo braccio robotico sviluppato specificamente per essere integrato nelle carrozzelle elettriche, progettato dall’azienda ACCREA che faceva anche parte dell’ormai concluso progetto RAMCIP, finanziato dall’UE. La loro innovazione più recente è un braccio robotico che può essere usato dal paziente costretto sulla carrozzella essenzialmente come un terzo braccio, è abbastanza flessibile da essere in grado di compiere molte azioni quotidiane, come ad esempio aprire le porte e raccogliere oggetti. Per aiutare gli utenti a imparare a controllarlo facilmente, il braccio è comandato mediante un joystick simile a quello già impiegato nella maggior parte delle carrozzelle elettriche. Assieme a un partner industriale tedesco, ACCREA sta al momento collaudando il braccio robotico per carrozzella con utenti reali e si prevede presto un ingresso più ampio sul mercato! Robotica per il cancro e per condizioni neurologiche Infine, abbiamo anche interagito con ricercatori del progetto ENDOO, finanziato dall’UE, che ci ha aperto gli occhi sul fatto che i robot vengono anche sviluppati per essere d'aiuto nella diagnosi e nel trattamento nell’assistenza sanitaria primaria. Nel caso di ENDOO, il progetto sta sviluppando una piattaforma robotica integrata per la navigazione di un colonscopio con un collegamento morbido capace di effettuare una diagnosi e un trattamento indolori pensando al cancro del colon-retto, una delle principali cause di mortalità. Nel frattempo, il progetto EXTEND, che proseguirà fino al 2022, sta cercando di compiere i prossimi passi nello sviluppo del concetto dei sistemi neurali bidirezionali iper-connessi (BHNS, Bidirectional Hyper-Connected Neural Systems) per ampliare le capacità delle interfacce neurali con collegamenti di comunicazione minimamente invasivi tra più nervi nel corpo e più dispositivi esterni. Come parte di ciò, stanno sviluppando un esoscheletro neuromuscoloscheletrico che porterebbe enormi vantaggi ai pazienti con lesioni al midollo spinale. Se c’è quindi una cosa che chi vi scrive ha imparato partecipando al Forum è questa: chiunque siate, qualunque sia la vostra malattia o condizione, ben presto la squadra che si occupa del vostro trattamento e delle cure successive potrebbe benissimo includere un sofisticato robot ad alta tecnologia!

Paesi

Belgio

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