Recenti sviluppi relativi all'utilizzo delle imposte ambientali nell'UE
Gli ultimi sviluppi relativi all'utilizzo delle imposte ambientali nell'Unione europea, discussi dal Consiglio "Ambiente" dell'UE in occasione di un incontro informale, vengono descritti nella sintesi di una bozza di relazione recentemente pubblicata dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA). Secondo la Commissione, le imposte ambientali costituiscono importanti strumenti per "conseguire prezzi corretti e creare incentivi basati sul mercato, al fine di un comportamento economico ecocompatibile". Attualmente la Commissione utilizza imposte ambientali per contribuire all'attuazione sia del principio "chi inquina paga", sia del principio "chi utilizza paga" ed il lavoro in materia è costante nell'UE e nell'OCSE. In base alla relazione, "si rafforza l'attenzione nei confronti delle imposte ambientali, in relazione ad una serie di tendenze". In primo luogo, perché è difficile conseguire gli obiettivi di Kyoto sui gas ad effetto serra, stabiliti per l'UE e gli Stati membri, senza l'ausilio di strumenti integrativi, tra cui strumenti economici e imposte sulle emissioni di biossido di carbonio; in secondo luogo, perché il "processo di Cardiff-Göteborg" per il monitoraggio dei progressi verso l'integrazione dei requisiti ambientali nelle politiche settoriali comporta l'internalizzazione dei costi esterni e l'elaborazione di "prezzi equi ed efficienti" in relazione ai quali le imposte ambientali rappresentano un valido strumento; in terzo luogo, infine, perché cresce l'interesse a considerare come basi imponibili fattori fissi e materiali quali l'energia, la terra e l'acqua. Nella relazione vengono trattati: - gli sviluppi recenti nell'utilizzo delle ecotasse; - l'efficacia dei compiti ambientali; - le imposte e l'integrazione dell'ambiente nelle politiche settoriali; - le modalità per superare gli ostacoli all'introduzione di imposte ambientali.