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Research and Civil Society Dialogue towards a low-carbon society

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Gli scienziati e la società discutono di cambiamento climatico

L’UE è più vicina al raggiungimento di una società a basse emissioni di carbonio grazie a una migliore comunicazione tra gli scienziati e il pubblico riguardante le soluzioni reciprocamente vantaggiose per il cambiamento climatico.

L’Europa ha urgentemente bisogno di fonti energetiche efficienti a basse emissioni di carbonio per soddisfare le previste domande di energia riducendo allo stesso tempo le emissioni di gas a effetto serra. La tecnologia per le energie alternative è disponibile, ma esse faranno davvero la differenza per il cambiamento climatico solo se saranno adottate dal pubblico. Le organizzazioni che si occupano di ricerca energetica non stanno riuscendo, tuttavia, ad attirare l’interesse del pubblico in parte a causa del loro linguaggio molto tecnico e della riluttanza a tenere conto delle preoccupazioni socioeconomiche. Il progetto R&DIALOGUE(si apre in una nuova finestra) (Research and civil society dialogue towards a low-carbon society), finanziato dall’UE, ha affrontato queste questioni mediante la promozione del dialogo tra istituti di ricerca e società civile. Gli scienziati hanno parlato con consulenti pubblici, organizzazioni non governative e responsabili delle politiche nel settore energetico riguardo allo sviluppo di energie rinnovabili e tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Per arrivare ad avere 2 000 differenti persone che discutono, R&DIALOGUE ha organizzato dei comitati per il dialogo in ciascuno dei 10 Stati membri partecipanti. L’idea era quella che i membri si scambiassero i loro punti di vista sul raggiungimento di una società a basse emissioni di carbonio in sessioni a dialogo aperto e faccia a faccia (a volte mediante video conferenza). I membri del progetto hanno anche intervistato le organizzazioni e i soggetti rilevanti all’interno della società riguardo alle sfide particolari che ogni paese deve affrontare. Essi hanno scoperto, ad esempio, che anche se le emissioni di anidride carbonica della Grecia sono basse, la sua posizione geografica la rende particolarmente vulnerabile alle conseguenze del cambiamento climatico. Nessun paese si trova comunque a fronteggiare una sfida più grande o più urgente dei Paesi Bassi che si trovano sotto il livello del mare. La Norvegia, nel frattempo, potrebbe avere una grossa influenza sul cambiamento climatico come paese sia con la sua enorme capacità idroelettrica che con le più grandi esportazioni di combustibili fossili in Europa. Ascoltando varie preoccupazioni pubbliche e creando aspettative realistiche, la ricerca relativa all’energia dovrebbe portare a soluzioni pubblicamente adeguate per il cambiamento climatico. Come ricompensa, gli istituti di ricerca che interagiscono meglio con la società civile dovrebbero vedere accettato più positivamente il loro lavoro dagli utenti finali. L’obbiettivo dell’UE di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’80 % entro il 2050 dipenderà dalla condivisione di obbiettivi e soluzioni da parte della società civile e degli scienziati. Fare in modo che i cittadini si sentano parte dei processi che portano a nuove politiche e tecnologie farà avvicinare l’Europa al raggiungimento di una società a basse emissioni di carbonio.

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