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The Astrodynamics Network

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Un programma di formazione in astrodinamica

Un’iniziativa finanziata dall’UE ha fornito a 18 giovani ricercatori la formazione in astrodinamica, la scienza che studia il lancio e il volo di un veicolo spaziale.

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Recentemente è emerso un nuovo tipo di corsa allo spazio – quella tra aziende private, piuttosto che tra governi, come accadeva in passato. Esiste però la necessità di dotare ingegneri spaziali e aerospaziali di competenze matematiche e ingegneristiche utili a eccellere in questo campo in crescita. Il progetto ASTRONET-II (The astrodynamics network), una rete Marie Curie di formazione mediante la ricerca, ha fornito conoscenze, competenze e formazione di comunicazione per ricercatori all’inizio della carriera in astrodinamica. ASTRONET-II ha riunito matematici, ingegneri e astronomi di università, agenzie governative e industria. La rete ha continuato le attività di formazione avviate nell’ambito della precedente rete di formazione AstroNet (2007-2010). Il progetto ha finanziato la formazione relativa a vari argomenti, nonché piccoli progetti di ricerca. Quattro istituti di formazione hanno trattato una serie di aspetti pratici del controllo e della manovra dei veicoli spaziali. I progetti di ricerca sono attualmente in corso presso varie istituzioni ospitanti (sia università che aziende private) e riguardano temi soprattutto incentrati sui metodi per per ottimizzare le traiettorie e il controllo al fine di ridurre al minimo l’uso di carburante ed estendere il raggio delle missioni. Ciò viene raggiunto massimizzando l’utilizzo della “dinamica naturale”, impiegando sofisticate tecniche della teoria dei sistemi dinamici. I risultati vengono estesi agli studi della dinamica e del controllo di nuove architetture per i veicoli spaziali, come ad esempio le vele solari, i cavi spaziali e le formazioni di velivoli spaziali. Altri campi di ricerca erano orientati al movimento dei velivoli spaziali nelle vicinanze di piccoli corpi, come i detriti, gli asteroidi, gli oggetti near-Earth e le lune planetarie, nonché al controllo del comportamento dei nano e microsatelliti. In particolare, le attività di ricerca includevano la modellazione del potenziale gravitazionale di piccoli corpi, delle orbite dei velivoli spaziali vicino a detriti ruotanti, delle orbite dei punti di librazione vicino a satelliti altamente disomogenei e di nuove orbite per l’ulteriore esplorazione della luna marziana Phobos. Inoltre, è stata collaudata una nuova tecnica di pianificazione del movimento per garantire un corretto comportamento del veicolo spaziale durante le manovre di slew, presso il laboratorio di volo OPS-SAT dell’ESA. Questi progetti di ricerca hanno già prodotto varie pubblicazioni e presentazioni in conferenze. Con la formazione e l’esperienza fornita da ASTRONET-II, per questa nuova generazione di scienziati spaziali non vi saranno più limiti.

Parole chiave

Astrodinamica, giovani ricercatori, sonda spaziale, ASTRONET-II, rete di formazione per la ricerca

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