Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2022-12-07

Article available in the following languages:

Criticata la direttiva sulle energie rinnovabili

Secondo quanto affermano la Royal Society e la Royal Academy of Engineering del Regno Unito in una relazione pubblicata il 10 novembre, le emissioni di biossido di carbonio derivanti dalla produzione di elettricità negli Stati membri dell'UE potrebbero aumentare se la direttiv...

Secondo quanto affermano la Royal Society e la Royal Academy of Engineering del Regno Unito in una relazione pubblicata il 10 novembre, le emissioni di biossido di carbonio derivanti dalla produzione di elettricità negli Stati membri dell'UE potrebbero aumentare se la direttiva sulla promozione delle tecnologie per le energie rinnovabili fosse approvata nella sua versione odierna. La proposta di direttiva è attualmente allo studio del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri. Agli europarlamentari sarà chiesto di votare attorno alla fine di novembre. Tale direttiva, che costituisce una parte centrale della strategia messa in atto dall'Unione europea per raggiungere gli obiettivi di Kyoto relativi alla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, definisce a sua volta gli obiettivi per ciascun Stato membro volti ad incrementare, entro il 2010, l'impiego delle fonti rinnovabili fino ad un livello pari al 22,1 per cento dell'elettricità generata nell'UE. I commenti inviati al gruppo misto di lavoro suggeriscono tuttavia che almeno uno degli Stati membri potrebbe non essere in grado di raggiungere l'obiettivo. La maggior parte dei documenti inoltre esprime la preoccupazione che il quadro degli strumenti economici impedisca all'industria delle fonti rinnovabili di energia di svilupparsi ad un ritmo tale da consentire al Regno Unito di raggiungere il suo proprio obiettivo del dieci per cento entro il 2010. Un portavoce della DG Energia e Trasporti ha sottolineato che, naturalmente, vengono apprezzati gli sforzi degli Stati membri volti ad aumentare l'efficienza energetica. "La direttiva è imperfetta perché l'obiettivo relativo alle fonti energetiche rinnovabili non verrà fissato, entro un limite complessivo, rispetto alla quantità di anidride carbonica derivante dalla produzione di elettricità", ha dichiarato Sir Eric Ash, presidente del gruppo di lavoro incaricato di preparare la relazione. "Siamo convinti [...] che l'UE debba creare un terreno di azione più equo, introducendo in tutti gli Stati membri, entro i prossimi cinque anni, una tassa mista sull'energia e sulle emissioni di carbonio da applicare, a monte, ai carburanti primari". Inoltre la strategia dell'UE viene criticata perché non promuove l'impiego di altre fonti di energia, come, per esempio, l'energia a partire dai rifiuti, l'energia nucleare o l'adozione di ampi programmi per l'energia idroelettrica", che potrebbero essere utilizzati per sostituire i carburanti fossili, con emissioni minime o nulle di gas a effetto serra". "È chiaro che tale direttiva, da sola, non sarà sufficiente per ottenere la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio necessaria al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel protocollo di Kyoto, oppure per operare tagli più ambiziosi a lungo termine", ha affermato Sir Eric. "Come provvedimento aggiuntivo, raccomandiamo l'aumento dei finanziamenti alla ricerca che studia le possibilità di formazione di complessi dove contenere l'anidride carbonica, per esempio in profondi serbatoi geologici". Ciononostante un portavoce della DG Energia e Trasporti ha sottolineato che l'obiettivo della direttiva in questione è quello di promuovere l'uso delle fonti rinnovabili di energia solo ed esclusivamente nel mercato dell'elettricità e che pertanto essa non riguarda altre fonti energetiche. La Commissione sta attualmente preparando un Libro verde sulle questioni più ampie legate all'energia rinnovabile, ivi incluse quelle relative al nucleare. L'industria nucleare sta conducendo un'azione di autopromozione, proponendosi come alternativa all'uso dei carburanti fossili. Questi commenti giungono in un momento in cui i rappresentanti di oltre 150 governi e dell'UE stanno discutendo della questione delle emissioni nocive e del loro impatto sul cambiamento del clima, durante la sesta sessione della conferenza delle parti (COP6) che si sta svolgendo all'Aia (Paesi Bassi). Si spera che la convenzione faciliti la firma del protocollo di Kyoto adottato nel 1997, il quale introduce un abbassamento degli obiettivi relativi alle emissioni, da raggiungere entro il periodo di tempo 2008-2012. Il protocollo esorta i governi a collaborare, a migliorare l'efficienza energetica, a riformare i settori dell'energia e dei trasporti, a promuovere le forme rinnovabili di energia, a eliminare gradualmente le misure fiscali inadeguate e i difetti del mercato, a contenere le emissioni di metano derivanti dalla gestione dei rifiuti e dai sistemi energetici basati sui rifiuti, ed infine a proteggere le foreste e altri "serbatoi" di anidride carbonica. Per l'UE, l'obiettivo primario della COP6 è quello di garantire l'assunzione di decisioni che consentano alle parti di avviare il processo di ratifica del protocollo e che permettano di preservare l'integrità e la credibilità ambientale dello stesso. Le credenziali della Commissione in materia di ambiente sono confermate dalla sua intenzione di utilizzare la convenzione come mezzo per garantire che, mediante l'attribuzione di un ruolo prioritario alle politiche e ai provvedimenti nazionali, i paesi industrializzati si attivino veramente per ridurre le emissioni. Dal canto suo, la Commissione si impegnerebbe ad istituire un regime globale e severo per verificare la conformità delle parti al protocollo, ivi incluse sanzioni efficaci e dal chiaro impatto economico per i paesi industrializzati che non raggiungono i loro obiettivi in materia di emissioni, e ad aiutare i paesi in via di sviluppo a rispettare gli impegni assunti in seno alla Convenzione.

Il mio fascicolo 0 0