Respinte le obiezioni della Germania contro il mais transgenico
Il comitato scientifico per le piante (CSP) ha respinto l'invocazione da parte della Germania della clausola di salvaguardia prevista dalla direttiva del Consiglio relativamente alla tipologia di mais geneticamente modificato della linea Bt. Il parere è stato adottato con procedura scritta il 9 novembre successivamente alla riunione del comitato del 22 settembre 2000. Nei mesi precedenti l'autorità competente tedesca aveva deciso di invocare l'articolo 16, in base al sospetto che non fossero state soddisfatte tutte le precondizioni per la commercializzazione del granturco in questione. L'Eco-Institute e.V. di Friburgo (Germania) aveva svolto ricerche aggiuntive, secondo le quali non era da escludere la possibilità che il gene della resistenza all'ampicillina si diffondesse dal mais della linea Bt ai batteri, aumentando quindi la resistenza agli antibiotici lattamici. La Commissione è intervenuta chiedendo al CSP di decidere se le informazioni presentate dalla Germania costituivano prove scientifiche pertinenti, tali da far ritenere al comitato che il prodotto potesse comportare un rischio per la salute umana e per l'ambiente, o tali da invalidare l'originaria valutazione del rischio per gli altri prodotti della linea Bt già approvati o in attesa di valutazione da parte del CSP. Il comitato ha concluso che le informazioni apportate dalla Germania non alterano la valutazione originaria del rischio, né invalidano le valutazioni di rischio espresse per altri prodotti della linea Bt. Secondo il parere del CSP, "poiché non sono stati presentati dati effettivamente nuovi nel materiale allegato all'istanza della Germania, il rischio rappresentato dal gene della resistenza agli antibiotici presente nel mais [...] deve essere valutato sulla base del materiale originariamente presentato dalla società e confrontato con le conoscenze attuali sul trasferimento orizzontale dei geni".
Paesi
Germania