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"Music, Terror and Manipulation under the Greek Junta"

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La musica come mezzo di tortura

Scoprire il ruolo della musica come mezzo di tortura permette di fare un discorso avanzato sulla lotta al terrorismo in un contesto europeo.

Si sa che la musica influenza il nostro umore e il nostro atteggiamento mentale. Dato questo suo potere, è stata usata in tempi di guerra e oppressione per cercare di calmare, liberare e dare sollievo alle sofferenze. La musica della resistenza è ben conosicuta nel corso della storia, anche in periodi storici recenti di dittatura come per esempio durante la giunta militare in Grecia (1967-1974). Quello che si conosce meno della musica in questi periodi è l’uso della musica da parte del regime per manipolare per mezzo della propaganda e come mezzo di tortura. MUSTERMAN (“Music, terror and manipulation under the Greek junta”), un progetto finanziato dall’UE, ha esaminato questi aspetti dell’uso della musica durante la giunta militare in Grecia insieme ad altri aspetti dell’identità nazionale greca mascolinizzata. Unsando allo stesso tempo la ricerca storica ed empirica all’interno di un quadro critico e teorico, il progetto ha ricostruito la cultura musicale della giunta. Non è stata usata solo la ricerca testuale, sono stati intervistati anche sopravvisuti alle torture e torturatori. Quindi è stato usato un approccio interdisciplinare che associava la musicologia critica, la teoria psicoanalitica, lo studio dei traumi e la teoria critica. Sono stati raggiunti molti risultati importanti. Come per esempio una proposta per un libro, l’organizzazione di una conferenza internazionale (La musica nella detenzione), numerose pubblicazioni e la partecipazione a diverse conferenze. Sono state inoltre sviluppate reti di ricerca in Europa e negli Stati Uniti. La divulgazione dei risultati della ricerca e il trasferimento di conoscenze al pubblico generale è stata possibile grazie a vari mezzi come un blog online e interivste radiofoniche. Il lavoro dà il suo contributo a importanti conoscenze scientifiche in un settore che finora non è stato studiato a sufficienza e al modo di intendere l’uso che si può fare della musica come potente forza per infliggere dei danni. Essendo queste tecniche riconosciute dalla comunità internazionale, questa ricerca è attuale e rilevante per proteggere i diritti umani e le libertà civili.

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