SER: Spagna favorevole, ma a certe condizioni
Con una risposta ufficiale, il governo spagnolo ha espresso il suo sostegno nei confronti della comunicazione della Commissione europea relativa allo Spazio europeo della ricerca (SER), anche se ha richiesto alcuni chiarimenti sui contenuti. In tale risposta, pubblicata dal ministero spagnolo degli Affari scientifici e della Tecnologia, il governo spagnolo mette in luce alcuni dei suoi interrogativi e problemi correlati con la comunicazione, fra i quali, uno dei più importanti viene citato sin dall'inizio. "Uno dei problemi di fondo che sottende il testo è la mancanza di una chiara distinzione tra il SER e il 6PQ [sesto programma quadro]. La Commissione dovrebbe effettuare una migliore diversificazione tra gli obiettivi perseguiti nell'ambito dell'una e dell'altra iniziativa, al fine di evitare la succitata ambiguità". La risposta prosegue su questo argomento, illustrando separatamente i commenti sul SER e sul 6PQ. Facendo specifico riferimento al SER, sottolinea i settori per i quali ha dei suggerimenti. Il governo spagnolo desidererebbe conoscere di più sugli scenari considerati dalla Commissione per combinare i vari fondi nazionali ed europei destinati alla R&S (ricerca e sviluppo). L'esecutivo spagnolo desidererebbe altresì assistere al coordinamento delle politiche nazionali tra gli Stati membri, iniziativa che, anche se gradualmente, dovrebbe essere avviata il più presto possibile. Nel commentare il punto della comunicazione dedicato alla mobilità degli scienziati e delle risorse umane, la risposta sottolinea la difficile relazione che permane tra i settori pubblico e privato e suggerisce che "sono necessari ulteriori incentivi per la mobilità di laureati ed ingegneri, attraverso i progetti di R&S che promuovono la cooperazione tra le università, i centri di ricerca e l'industria, con una considerazione di riguardo per le piccole e medie imprese". Il documento tratta inoltre la preoccupazione degli operatori più piccoli nei confronti dell'importanza assegnata ai grandi progetti nell'ambito del SER e del 6PQ. "La filosofia del SER fa riferimento ad una precisa struttura a favore del consolidamento dei gruppi di ricerca più potenti, ma il 6PQ non dovrebbe relegare i piccoli gruppi ai margini di questa struttura", recita la risposta. Sono ancora necessari investimenti più elevati a favore della R&S e la Spagna desidererebbe che la Commissione rafforzasse la funzione della ricerca fondamentale nell'ambito del ruolo svolto dal SER. Un repertorio dell'eccellenza sarà attuabile solo se delle reti di eccellenza saranno state istituite da parte dei gruppi di eccellenza, ammesso che un adeguato livello di competitività sia stato costituito a sua volta. Per controllare questo processo, la Spagna suggerisce la messa a punto di un osservatorio della competitività della R&S. Infine, riguardo al SER, il governo spagnolo esprime comunque il suo pieno appoggio ai capitoli della comunicazione dedicati alla scienza, alla società ed ai cittadini, avvertendo che "le proposte delineate [in questi capitoli] dovrebbero essere sviluppate nella loro integrità e su base continua". La risposta prosegue affrontando il 6PQ, per il quale, ancora una volta, fa appello alla chiarezza degli obiettivi. Inoltre si schiera a favore del dialogo sulle linee guida per istituire infrastrutture di ricerca a livello europeo, anche se ammette che "in ogni modo, l'importante è che la Commissione assuma la propria corresponsabilità, al fine di definire una mappa efficiente delle infrastrutture europee di ricerca. Per il prossimo programma quadro, la Spagna fa altresì appello ad un equilibrio tra le attività di R&S a lungo termine ed a breve termine. Essa auspica un approccio flessibile al momento di selezionare gli obiettivi. "È importante che non si rediga un elenco a numero chiuso. Se all'inizio del XX secolo fosse stato stilato un elenco del genere, quanti ritrovati scientifici ne sarebbero rimasti esclusi?", si chiede. La risposta mette in dubbio anche l'istituzione di un organismo responsabile della definizione delle priorità, in quanto tale organismo è di tipo "top down" e non c'è alcuna garanzia che rimanga indipendente. C'è anche un certo scetticismo nei confronti della necessità di concentrare l'attenzione sui progetti che godono di importanti dotazioni di bilancio. Alcuni di questi, appartenenti a programmi precedenti, non hanno prodotto i risultati significativi che si erano auspicati. "Questo è quanto la Spagna sostiene e cioè che, nell'ambito del sesto programma quadro, i modelli di progetti su ampia scala devono ricevere un finanziamento più contenuto". Le piccole e medie imprese (PMI) devono essere al centro dell'attenzione e non isolate. Sono necessari ulteriori finanziamenti per aiutare le imprese spin-off e questo non deve essere circoscritto unicamente ad un settore. La Banca europea per gli investimenti dovrebbe contribuire con il suo aiuto, mettendo a disposizione per lo meno il capitale di avviamento. L'ultimo settore per il quale la Spagna si interroga è il modo in cui verranno messi a disposizione i mezzi adeguati per la valutazione ed il monitoraggio del programma. Ciononostante la risposta conclude: "Queste risoluzioni generali si sono concentrate su alcuni aspetti che da un punto di vista spagnolo paiono essere dei problemi, anche se, come sottolineato all'inizio, esiste un evidente sostegno a favore dell'iniziativa del SER ed a favore degli obiettivi della Commissione volti a promuovere la competitività scientifica e tecnologica dell'UE attraverso il sesto programma quadro".