Secondo il Comitato delle regioni, gli Stati membri devono giungere rapidamente ad un accordo in materia di tassazione dell'energia
Il Comitato delle regioni, nelle proprie osservazioni e raccomandazioni sulla comunicazione della Commissione intitolata "Verso un programma europeo per il cambiamento climatico", afferma che gli Stati membri devono giungere rapidamente ad un accordo sui livelli minimi della tassazione dell'energia. Tali osservazioni sono state recentemente pubblicate unitamente al parere del Comitato riguardante un Libro verde sullo scambio dei diritti di emissione di gas ad effetto serra all'interno dell'Unione europea. Il Comitato, che sottolinea l'esigenza di consultare tutti i soggetti interessati nella fase di progettazione e di attuazione dei programmi e delle strategie sul cambiamento climatico, afferma: "Le regioni ed i comuni devono essere coinvolti, quale gruppo a sé stante, nel nuovo programma europeo per il cambiamento climatico, in particolare per quanto riguarda le questioni relative all'energia ed al traffico". Il Comitato prosegue invitando l'UE ad avviare un dibattito sulle emissioni di gas ad effetto serra con le regioni ed i comuni, la cui rappresentanza va inoltre considerata nella composizione dei gruppi di lavoro sull'energia e del gruppo di lavoro sui trasporti, nonché in quella dei gruppi di lavoro "da istituire in una seconda fase". Esso sollecita gli Stati membri a ratificare gli accordi di Kyoto dopo la conferenza dell'Aia e ad incrementare la quota delle fonti rinnovabili nei carburanti per motori e nella produzione di energia, nonché a sviluppare la coproduzione di calore ed energia. Il Comitato afferma che le regioni ed i comuni svolgono inoltre un ruolo notevole per il risparmio energetico e l'aumento dell'efficienza energetica. "L'Unione ed i suoi Stati membri devono sostenere in modo deciso le iniziative spontanee e le azioni d'informazione che le regioni ed i comuni intraprendono a favore della diminuzione delle emissioni." In merito al Libro verde sullo scambio dei diritti di emissione di gas ad effetto serra all'interno dell'Unione europea, il Comitato sottolinea l'esigenza di una prosecuzione degli sforzi dei singoli Stati membri. "Lo scambio dei diritti di emissione o i progetti comuni dei paesi industrializzati e in via di sviluppo possono integrare efficacemente le iniziative nazionali dei paesi industrializzati e contribuire al conseguimento degli obiettivi nazionali di protezione del clima, ma non devono sostituire gli sforzi dei singoli Stati membri." Esso aggiunge tuttavia che "la proposta della Commissione di avviare a titolo sperimentale un sistema di scambio dei diritti di emissione prima della scadenza del 2008 prevista dal Protocollo di Kyoto sembra fondata". Il Comitato aggiunge che la partecipazione a tale sistema sperimentale non deve essere limitata unicamente a determinati settori o determinati tipi di gas. "Il principale requisito per gli obiettivi del sistema di scambio è la disponibilità di dati attendibili sulle emissioni di gas ad effetto serra da parte degli operatori e sulla loro evoluzione. A tale proposito occorre definire criteri che garantiscano comparabilità e comprensibilità dei bilanci relativi alle emissioni." Il Comitato prosegue affermando che, durante la fase sperimentale, gli Stati membri dovrebbero cercare di assicurare che sul mercato sia presente "una domanda ed un'offerta sufficiente di diritti" e propone di includere nel sistema sperimentale di scambio l'incenerimento dei rifiuti da parte dei comuni o delle regioni. Esso aggiunge che l'efficienza energetica degli enti locali, in particolare per quanto riguarda la diminuzione delle quantità di biossido di carbonio emesse dal traffico, potrebbe costituire un settore di sperimentazione del sistema di scambio dei diritti di emissione. Il Comitato delle regioni conclude: "Lo scambio di diritti di emissione può funzionare soltanto se il mancato rispetto delle norme viene punito con severe sanzioni".