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Il Parlamento definisce gli strumenti per la regolamentazione delle comunicazioni elettroniche in Europa

Il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza tre relazioni presentate da diversi eurodeputati sull'accesso, l'interconnessione, la regolamentazione e l'autorizzazione in materia di reti e servizi di comunicazioni elettroniche in Europa. La questione dell'accesso a co...

Il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza tre relazioni presentate da diversi eurodeputati sull'accesso, l'interconnessione, la regolamentazione e l'autorizzazione in materia di reti e servizi di comunicazioni elettroniche in Europa. La questione dell'accesso a comunicazioni elettroniche efficienti e ad un prezzo ragionevole rappresenta un tema centrale della politica "eEurope" della Commissione europea, il cui obiettivo consiste nel trasformare l'Europa in una società competitiva basata sulla conoscenza. La prima relazione, presentata dall'europarlamentare italiano Renato Brunetta, affronta il tema dell'accesso alle comunicazioni elettroniche e della loro interconnessione. L'Europarlamento ha già approvato una relazione sulla direttiva che mira ad armonizzare l'approccio degli Stati membri in questo ambito. Secondo il documento dell'eurodeputato italiano, le Autorità nazionali di regolamentazione (NRA) dovranno chiedere a tutti gli operatori di fornire l'interconnessione e di soddisfare opportune richieste per l'accesso "in termini di trasparenza, equità, ragionevolezza e non discriminazione". Il Parlamento ha sottolineato l'importanza di una regolamentazione limitata, esprimendo il desiderio che le NRA impongano agli operatori determinate condizioni, per esempio in materia di prezzi, nel caso in cui sia stata falsata la concorrenza o i prezzi siano stati sostenuti a livelli troppo elevati per un lungo periodo di tempo. L'Assemblea ha inoltre chiesto ulteriori chiarimenti sul termine "accesso" utilizzato dalla Commissione, nonché maggiore trasparenza in materia di roaming, sia internazionale (laddove una rete può essere utilizzata dagli abbonati di un'altra rete), che nazionale (dove ai nuovi operatori viene consentito inizialmente di utilizzare le strutture degli operatori esistenti). L'Europarlamento ha altresì approvato la relazione presentata dal deputato finlandese Reino Paasilinna sulla proposta della Commissione di creare un quadro normativo comune per le reti di telecomunicazione. L'Assemblea ha adottato 77 emendamenti proposti dalla commissione per l'industria in merito alla direttiva che mira a fornire agli Stati membri un quadro normativo armonizzato con principi e obiettivi condivisi. Alcuni emendamenti affrontano la necessità di chiarire il ruolo delle NRA. Qualora dispongano di informazioni di cruciale importanza ai fini della direttiva, esse dovranno trasmetterle alla Commissione e mantenerle riservate, anche se, in assenza di esplicito divieto da parte delle stesse autorità, esse potranno comunicarle agli altri Stati membri. Inoltre, è stato approvato un emendamento in base al quale dovrà essere concesso un ragionevole tempo di replica, prima che l'autorità metta in atto i provvedimenti di regolamentazione del mercato. La definizione di "importante attore del mercato" ha costituito l'oggetto di un altro emendamento proposto a scopo di chiarezza. Secondo l'Europarlamento, un attore esercita una notevole forza di mercato quando "occupa in modo permanente una posizione di forza nell'economia che gli consente di agire senza tener conto di concorrenti, clienti e consumatori; oppure quando è in grado di limitare l'accesso agli utenti da parte di altri operatori di telecomunicazioni; o, ancora, quando esercita una forza di mercato in ciascuna fase della catena di approvvigionamento tale da falsare sensibilmente la concorrenza, a causa della sua integrazione verticale". Infine, l'Assemblea ha approvato la relazione dell'eurodeputata tedesca Angelika Niebler sulla proposta di direttiva della Commissione per regolamentare l'autorizzazione e la concessione di licenze per le reti e i servizi di comunicazione elettronica, in sostituzione dell'attuale direttiva 97/13/CE. Quest'ultima, infatti, non è riuscita a garantire un'impostazione uniforme per le procedure di concessione delle licenze in tutti gli Stati membri, dal momento che sussistono ancora differenze in termini di durata, contenuti e costi. Pur apprezzando lo slancio generale che Commissione ha conferito alla direttiva, il Parlamento ha approvato alcuni emendamenti che apporterebbero maggiore chiarezza al processo. Un emendamento propone di introdurre una serie di criteri che imporrebbero l'esistenza di motivazioni oggettive per il rilascio di una licenza. Un altro prevede che i costi per la concessione della licenza siano uniformemente ripartiti lungo la durata complessiva della licenza stessa. Il Parlamento inoltre, chiede agli Stati membri di non interferire con la licenza e di non modificarne le condizioni durante il suo periodo di validità, a meno che ciò non sia giustificato da ragioni di pubblica sicurezza, nel qual caso l'operatore avrà diritto ad un risarcimento. Infine, il Parlamento ha evidenziato la necessità di un maggior equilibrio tra le frequenze assegnate ai fornitori di servizi commerciali e pubblici.

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