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Contenuto archiviato il 2022-12-21

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I paesi candidati chiedono un maggior coinvolgimento nella preparazione del 6PQ

Maggior coinvolgimento e maggior sostegno: queste le istanze prioritarie avanzate dai paesi in fase di preadesione durante una conferenza sul ruolo dei paesi candidati nella ricerca dell'UE, tenutasi a Linköping (Svezia), il 21 e 22 maggio. La conferenza è stata organizzata d...

Maggior coinvolgimento e maggior sostegno: queste le istanze prioritarie avanzate dai paesi in fase di preadesione durante una conferenza sul ruolo dei paesi candidati nella ricerca dell'UE, tenutasi a Linköping (Svezia), il 21 e 22 maggio. La conferenza è stata organizzata dal Consiglio svedese per la R&S dell'UE, un'organizzazione governativa facente parte del ministero dell'Istruzione. I rappresentanti del settore della politica di ricerca nei paesi candidati, degli Stati membri e della Commissione europea hanno presentato le loro opinioni sul futuro della ricerca in Europa. I delegati dei paesi candidati hanno avuto l'opportunità, inoltre, di illustrare ai loro omologhi degli Stati membri le proprie politiche di ricerca, nonché le loro esperienze in termini di coinvolgimento nelle attività dell'UE. Tutti i rappresentanti dei paesi candidati hanno espresso il desiderio di un forte coinvolgimento nella preparazione del prossimo programma quadro. Il sottosegretario sloveno all'Istruzione, alla Scienza e allo Sport Niko Herakovic ha affermato che essi vorrebbero partecipare alle discussioni sulle misure specifiche e sugli strumenti. L'appello ad un maggior coinvolgimento è stato sottoscritto da Hendrik Tent, direttore generale aggiunto della DG Ricerca, il quale ha esortato i paesi candidati a sfruttare al massimo le opportunità di partecipazione ai comitati. Ciò servirebbe a garantire non solo che i paesi candidati ricevano le informazioni più rilevanti, ma che le ricevano con un certo anticipo, consentendo loro di prepararsi. In risposta ad una domanda sulla concessione di ulteriori aiuti finanziari ai paesi candidati, Tent ha affermato che il programma quadro "non è uno strumento di coesione, ma è basato su azioni e tale deve rimanere". Il denaro, aggiunge, "è solo una faccia della medaglia" e ciò che più conta è il numero di progetti ai quali un paese partecipa. Tent ha posto l'accento sul primato dei vantaggi a lungo termine rispetto ai benefici a breve. Il ministro svedese dell'Istruzione e della Scienza Thomas Östros ha fatto eco alle opinioni di Tent, puntualizzando che il programma quadro è un programma di ricerca e non un fondo strutturale. I fondi strutturali, tuttavia, possono essere utilizzati per aprire nuove possibilità, attraverso il miglioramento delle infrastrutture, afferma il Ministro. Gli sforzi a livello nazionale, aggiunge, sono molto importanti e i programmi quadro non devono diventare una parte troppo cospicua della politica scientifica nazionale. Il Dott. Duscan Valachovic, del ministero dell'Istruzione della Repubblica Slovacca, ha approfittato dell'occasione per illustrare ciò che, a suo avviso, i paesi candidati hanno da offrire, ma ha anche ricordato le difficoltà che attualmente devono affrontare e le loro aspettative. I paesi candidati, ha affermato il Ministro, sono in grado di offrire un personale di ricerca altamente qualificato, reti già esistenti, massimo sostegno per la cooperazione in ambito politico ed istituzionale ed un reale interesse alla piena partecipazione a qualsiasi livello. Tutti i paesi candidati, in realtà, hanno di fatto aperto i loro programmi nazionali, avvicinandoli all'obiettivo dello Spazio europeo della ricerca (SER) più di quanto non abbia fatto la maggior parte degli Stati membri dell'UE. Riassumendo le difficoltà che ancora sussistono nei paesi candidati, il Dott. Valachovic ha citato lo stato dell'economia, i ridotti investimenti per la ricerca, una debole infrastruttura e lo scarso interesse e sostegno da parte del settore industriale e imprenditoriale. Ciononostante, i paesi candidati si attendono un equo trattamento a tutti i livelli, comprese le fasi di preparazione, partecipazione e valutazione. Essi auspicano inoltre assistenza per superare il passato e chiedono che tutte le proposte e decisioni vengano discusse ed adottate in tempo utile per consentire loro di apportare i necessari cambiamenti a livello nazionale, ha dichiarato Valachovic. Fra i presenti, alcuni hanno espresso preoccupazione per il ruolo che i paesi candidati assumeranno nell'ambito del prossimo programma quadro. Il Dott. Niko Herakovic (Slovenia) ha affermato che con l'introduzione del prossimo programma quadro il suo paese, un piccolo Stato che dispone di piccoli istituti di ricerca e piccole aziende, non potrà più replicare i successi del passato, poiché, egli teme, sarà difficile partecipare ai progetti di ampie dimensioni. Il Dott. Tugrul Tankut del Consiglio di ricerca scientifica e tecnica della Turchia ha fatto notare che il suo paese, benché generalmente favorevole alle proposte, da anni si sta preparando alla partecipazione al sesto programma quadro, presupponendo che sarebbe stato uguale al programma attualmente in corso. In risposta a questi timori, Hendrik Tent ha affermato che i progetti integrati, uno dei nuovi strumenti proposti per il prossimo programma quadro, faciliteranno la partecipazione dei paesi candidati, aspetto che forse, a suo avviso, questi ultimi non sono ancora in grado di apprezzare. Diversi rappresentanti dei paesi candidati hanno colto l'opportunità di sottolineare l'impatto che la partecipazione ai programmi quadro dell'UE ha esercitato sulle politiche nazionali di ricerca. Rein Vaikmäe del ministero dell'Istruzione estone ha dichiarato che l'esperienza acquisita con i progetti comunitari ha permesso al suo paese di definire una strategia nazionale. Prima di partecipare ai progetti UE, infatti, l'Estonia non disponeva di una strategia nazionale di ricerca, ma era la Fondazione scientifica estone a finanziare la ricerca che riteneva importante. "L'Estonia avverte già il forte impatto positivo dei programmi quadro dell'UE", ha affermato Vaikmäe. "Io so fino a che punto questo abbia cambiato la nostra mentalità e il nostro livello di conoscenze". In particolare, egli ha sottolineato come il coinvolgimento nei programmi quadro abbia permesso di finanziare le migliori équipe di ricerca del paese, nonché di aprire la ricerca estone alla dimensione europea e di migliorare la formazione e le condizioni di lavoro nelle università e negli istituti di ricerca del paese, rendendoli più attraenti per i ricercatori. Vaikmäe ha grandi ambizioni per il suo paese. Come ha dimostrato, gli investimenti privati nella ricerca sono già aumentati e, a suo avviso, fra dieci anni gli investimenti avranno raggiunto un livello superiore alla media dell'UE, avvicinandosi alle cifre scandinave in termini di investimenti. Malgrado il chiaro ottimismo, alcuni delegati, fra cui lo stesso Vaikmäe, hanno fatto appello ad un atteggiamento realista. "Il fatto è che non abbiamo un settore privato forte", ha dichiarato, auspicando in ogni caso che aumentino dapprima i finanziamenti pubblici e che, in seguito, "il settore privato si accolli almeno parte dell'onere". È irrealistico pensare, tuttavia, che ciò accada nei prossimi anni, ha affermato Vaikmäe.

Paesi

Svezia