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Le attività dell'Unione a favore delle PMI: relazione

Secondo una relazione della Commissione europea appena pubblicata on line, gli aiuti, l'attenzione e l'assistenza offerti dai programmi e dalle istituzioni dell'Unione europea stanno contribuendo ad avvicinare le PMI (piccole e medie imprese) alla realizzazione dell'obiettivo ...

Secondo una relazione della Commissione europea appena pubblicata on line, gli aiuti, l'attenzione e l'assistenza offerti dai programmi e dalle istituzioni dell'Unione europea stanno contribuendo ad avvicinare le PMI (piccole e medie imprese) alla realizzazione dell'obiettivo del vertice di Lisbona di un'economia basata sulla conoscenza. La relazione "Costruire un'Europa imprenditoriale: le attività dell'Unione a favore delle piccole e medie imprese (PMI)" elenca le misure disponibili a sostegno delle PMI presentandone i risultati positivi. Tra le tematiche affrontate nella relazione figurano i finanziamenti, la cooperazione in materia di ricerca e sviluppo, gli accordi internazionali, le questioni normative e le riforme amministrative. La relazione sostiene che negli ultimi quattro anni sono stati concessi fondi ed attenzione maggiori alle PMI ed aggiunge che "le PMI sono al centro delle politiche europee". Viene sottolineata l'elevata priorità assegnata alle PMI in settori quali la distribuzione dei Fondi strutturali, nell'ambito della quale nel periodo 1994-1999 è stato destinato il 18 per cento del bilancio dei Fondi (oltre 21 miliardi di euro) alle PMI. Grazie all'istituzione di nuovi organismi, sono stati inoltre rafforzati i metodi volti a fornire maggiore accesso ai finanziamenti delle PMI. Il Meccanismo europeo delle tecnologie (MET, con una dotazione di 125 milioni di euro), lo Sportello MET per l'avviamento (con una dotazione di 168 milioni di euro), il Meccanismo di garanzia per le PMI (con una dotazione di 168 milioni di euro) ed il programma "Impresa comune europea" (ICE, con una dotazione di 84 milioni di euro), sono tutti strumenti a sostegno delle giovani PMI. Anche la Banca europea per gli investimenti (BEI) ed il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) hanno avuto un ruolo fondamentale nel sostegno alle PMI e negli ultimi cinque anni 49.000 PMI hanno ottenuto un prestito da parte della BEI. Per quanto riguarda l'assistenza in materia di ricerca e sviluppo, le PMI traggono maggiori vantaggi dall'assistenza comunitaria disponibile, una volta che le imprese hanno iniziato la propria attività. Nel corso del quarto programma quadro (4PQ) dell'UE per il periodo 1994-1998, il numero delle PMI è raddoppiato rispetto al precedente programma quadro. I partecipanti hanno ricevuto oltre il 20 per cento degli stanziamenti totali e gran parte di essi (il 64 per cento) partecipava per la prima volta a questo tipo di programmi oppure in alcuni casi (il 63 per cento) si trattava della prima esperienza di cooperazione nel settore della R&S. Si prevede che i livelli di partecipazione delle PMI al quinto programma quadro (5PQ) siano ancora più elevati, soprattutto perché le PMI che hanno partecipato al 4PQ hanno tratto benefici evidenti da tale esperienza. Il 43 per cento circa di esse ha aumentato il proprio fatturato, il 53 per cento ha avuto accesso a nuovi mercati, il 42 per cento ha creato nuovi posti di lavoro ed oltre il 95 per cento di esse ha affermato che ripeterebbe l'esperienza. Il 5PQ ha introdotto altre misure a favore delle PMI; ad esempio, su richiesta del Parlamento europeo, ogni programma tematico dovrà stanziare almeno il 10 per cento del proprio bilancio per le PMI. Inoltre, un programma orizzontale su "Innovazione e partecipazione delle PMI" contribuisce al coordinamento degli strumenti disponibili per le PMI nell'ambito del 5PQ e fornisce un helpdesk per tutte le richieste delle PMI. La ripartizione (tra programmi e paesi) e la partecipazione delle PMI nel 5PQ sono già migliori rispetto al 4PQ e la maggiore ripartizione tra gli Stati membri viene attribuita agli sforzi dei punti di contatto nazionali per le PMI. La relazione riconosce inoltre l'importanza di altri programmi, quali l'iniziativa eEurope che contribuisce alla creazione di un ambiente in cui tutte le parti, comprese le PMI, possano essere dotate di strumenti adeguati per affrontare l'era digitale. Inoltre essa fa riferimento ai progressi compiuti nella creazione di un contesto favorevole all'occupazione nell'ambito del processo detto di Lussemburgo, nonché di un contesto regolamentare nell'ambito del processo cosiddetto di Cardiff, entrambi in grado di promuovere il progresso delle PMI. La relazione conclude tuttavia che occorre fare ancora di più. In particolare devono essere intraprese altre iniziative per valutare gli effetti di alcuni dei programmi per le PMI menzionati. È ancora necessario un monitoraggio al fine di poter eseguire analisi il più possibile dettagliate ed aggiornate. L'analisi comparativa della competitività delle prestazioni (benchmarking) consente di stabilire gli obiettivi da raggiungere. La relazione auspica che essa contribuirà ad affrontare una delle problematiche più comuni, ovvero l'accessibilità ai programmi comunitari. Sebbene l'aspetto amministrativo della partecipazione delle PMI sia stato semplificato, occorre ancora divulgare le informazioni relative a tali programmi affinché le PMI possano presentare le domande di partecipazione.