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Contenuto archiviato il 2024-05-27

Intercontinental and temporal research studies on transgene engineered in plums

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Prugne geneticamente modificate in Europa

Una varietà di prugne geneticamente modificata (GM) resistente ai virus potrebbe aprire la strada all’introduzione di altri alberi da frutto GM in Europa. Questo potrebbe aiutare gli alberi da frutto europei a resistere alla diffusione di patogeni in nuove aree causata dal cambiamento climatico.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Il plum pox virus (PPV) provoca una grave malattia nelle prugne e nelle altre drupacee in tutta Europa e, più recentemente, anche nelle Americhe. L’unica difesa contro questa malattia, che viene trasmessa dagli afidi ed è diffusa anche a grandi distanze dal trasferimento di materiale vegetale infetto in altre località, è la distruzione di tutti gli alberi contagiati. Il progetto INTEREST (Intercontinental and temporal research studies on transgene engineered in plums), finanziato dall’UE, ha caratterizzato un albero di prugne GM come potenziale varietà resistente al PPV. HoneySweet contiene un gene proveniente dal virus che protegge la pianta attraverso l’immunità acquisita, proprio come la vaccinazione negli animali. In oltre 13 anni di test sul campo svolti nella Repubblica Ceca, i ricercatori hanno dimostrato che HoneySweet è altamente resistente al PPV e che potrebbe portare grandi vantaggi all’agricoltura europea. INTEREST ha quindi valutato la possibilità di utilizzare HoneySweet come modello di albero da frutta geneticamente modificato, in particolare per affrontare i timori riguardanti l’introduzione di questa tecnologia nel territorio europeo. HoneySweet è attualmente deregolamentato negli Stati Uniti. Prima di tutto i ricercatori hanno studiato il meccanismo di resistenza e la durata delle piante HoneySweet cresciute in diverse condizioni agro-climatiche nella Repubblica ceca, negli Stati Uniti e in una serra della Francia in condizioni controllate. Essi hanno inoltre verificato i differenti livelli di esposizione al virus nell’UE. INTEREST ha testato la resistenza al virus mediante l’inoculazione con un innesto artificiale, in cui una parte infettata di una pianta suscettibile viene innestata su portainnesti sani. Significativamente, in queste condizioni artificiali il PPV è stato rilevato solo nelle foglie più prossime al punto di inoculazione, un’indicazione del fatto che il virus non riusciva a diffondersi agli altri tessuti. La ricerca del progetto ha inoltre esaminato la base molecolare della resistenza, ovvero il silenziamento attraverso metilazione epigenetica del DNA. Il confronto di DNA proveniente da alberi HoneySweet coltivati negli Stati Uniti non ha mostrato un’influenza della temperatura sulla metilazione. La qualità e la quantità dei frutti HoneySweet non sono state influenzate dall’infezione di PPV, anche quando i ricercatori hanno aggiunto altri temibili virus delle prugne per aumentare il carico virale. I risultati della ricerca di INTEREST per la prugna HoneySweet fanno ben sperare in termini di resistenza al virus e sicurezza. Oltre ai vantaggi economici derivanti dalla lotta al PPV, il lavoro svolto porterà anche a vantaggi ambientali, grazie al minore ricorso agli insetticidi che normalmente sono necessari per eliminare gli afidi.

Parole chiave

Geneticamente modificato, prugna, Europa, plum pox virus, INTEREST, HoneySweet

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