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Contenuto archiviato il 2024-06-18

DEVELOPMENT OF NANOTECHNOLOGY BASED BIOSENSORS FOR AGRICULTURE

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Le nanotecnologie per rilevare le malattie zootecniche

Un programma di scambio del personale finanziato dall’UE ha sviluppato dei biosensori per malattie che colpiscono il bestiame, rafforzando i legami internazionali. L’iniziativa aiuterà una nuova generazione di scienziati nello studio di nuove applicazioni per biosensori in fibra ottica.

La nanotecnologia ha avuto un impatto importante su molti settori, come per esempio l’elettronica e le comunicazioni, anziché per settori più tradizionali come l’agricoltura. Ciò è destinato a cambiare grazie al progetto BIOSENSORS-AGRICULT (Development of nanotechnology based biosensors for agriculture). Lo scopo iniziale era quello di scambiare conoscenze e valorizzare l’eccellenza scientifica dei ricercatori provenienti da Bielorussia, UE e Ucraina, nel settore in crescita dei biosensori in fibra ottica. La sfida era quella di creare dispositivi unici per la rilevazione di malattie, virus e tossine che colpiscono gli animali, tramite l’ausilio di caratteristiche quali assorbanza della luce, riflessione, fluorescenza e fotoluminescenza. Il lavoro svolto prevedeva lo sviluppo di nanomateriali di ossido di metallo con diverse strutture superficiali, depositati su piastre piane. I ricercatori hanno utilizzato metodi avanzati, tra cui la deposizione di strati atomici (atomic layer deposition, ALD) e la deposizione di vapore chimico (chemical vapour deposition, CVD). Le nanostrutture ottenute sono state caratterizzate mediante l’utilizzo di numerose tecniche spettroscopiche e microscopiche che hanno offerto un’ampia gamma di opportunità in termini di formazione dei ricercatori nelle metodologie avanzate. Sono state inoltre condotte valutazioni delle proprietà elettriche e ottiche dei materiali. Gli scienziati hanno quindi provveduto alla funzionalizzazione con biomolecole e al collaudo delle nanostrutture per poterle utilizzare come biosensori per il rilevamento della salmonella, la leucosi bovina (un virus maligno simile alla leucemia che colpisce gli animali) e per controllare i livelli del glucosio. I ricercatori hanno quindi studiato la deposizione degli ossidi metallici su fibre ottiche utilizzando le tecniche ALD e CVD, e tramite lo sviluppo di un sistema biosensore su chip, in collaborazione con dei partner industriali. Inoltre, i partner del progetto hanno effettuato delle misurazioni per caratterizzare le interazioni tra biomolecole e superfici del biosensore in ossido di metallo, sulle quali sono state immobilizzate le biomolecole stesse. I dati sono stati dunque utilizzati per adattare il modello, che a sua volta è stato utilizzato per ottimizzare le prestazioni del biosensore. I risultati ottenuti consentiranno lo sviluppo di rapide e accurate tecniche per settori quali agricoltura e sicurezza alimentare. Gli allevatori bielorussi, europei e ucraini saranno i primi beneficiari dei vantaggi offerti dai biosensori grazie alla loro capacità di rilevare condizioni importanti che riguardano il bestiame. Grazie al rigoroso programma di formazione e alla collaborazione per ricercatori alle prime fasi ed esperti che coinvolgono 164 mesi di attività presso distaccamenti, 7 eventi come scuole estive e corsi di formazione, e 2 conferenze, i benefici del progetto BIOSENSORS-AGRICULT promettono di continuare a lungo, dopo il termine del progetto.

Parole chiave

Nanotecnologia, malattie del bestiame, biosensori, agricoltura, BIOSENSORS-AGRICULT

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